Imu, si avvicina l’ora X: il 18 giugno la prima rata per 18 milioni di italiani. Lo sconto sulla prima casa
Si avvicina il primo appuntamento con l‘Imu. Scade il 18 giugno il termine per pagare l’acconto dell’imposta unica sugli immobili, che interessa 17,5 milioni di italiani. L’incasso stimato, per il debutto del tributo che andrà a Stato e comuni, ammonta a circa 10 miliardi di euro, mentre il gettito complessivo dovrà raggiungere i 21,4 miliardi. L’anticipo del turn-over tra Ici e Imu, stabilito dal governo Monti, che fa tornare anche l’imposta sulle prime case, ha trovato quasi tutti impreparati.
Quindi per il momento si verserà solo l’importo calcolato sulla base dell’aliquota standard, pari al 4 per mille per le abitazioni principali e al 7,6 per mille per gli altri immobili. Per la prima casa è previsto uno sconto di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni, a condizione che viva e risieda nell’abitazione, per un totale complessivo di 600 euro.
I comuni potranno inoltre decidere di aumentare o diminuire l’aliquota di 0,2 punti, che quindi potrà oscillare da un minimo dello 0,2% a un massimo dello 0,6%. I comuni potranno anche estendere le agevolazioni sulla prima casa agli anziani e disabili, che hanno spostato la residenza nelle case di riposo o istituti sanitari, e ai cittadini italiani residenti all’estero.
A seconda degli incassi raggiunti a giugno si ‘correggerà’ l’ultimo versamento, per fare in modo che l’incasso effettivo sia pari a quello stimato. Le date per i pagamenti dell‘Imu sono il 16 giugno (che slitta a lunedì 18) per l’acconto, il 16 dicembre (che slitta a lunedì 17) per il saldo con conguaglio sulle rate precedenti. I proprietari di prima casa, che vorranno pagare in tre rate, potranno utilizzare anche la data del 16 settembre (che slitta a lunedì 17), versando tre rate pari al 33% del totale, con ‘conguaglio’ a dicembre.
La nuova imposta andrà a sostituire la vecchi Ici, l’Irpef e le relative addizionali dovute per i redditi fondiari che riguardano gli immobili non affittati. A pagare l’imposta saranno i proprietari dei fabbricati, anche quelli rurali a uso abitativo e strumentale, le aree fabbricabili e i terreni (agricoli e incolti). Il tributo dovrà essere versato dai proprietari, oppure dai titolari di diritto reale di usufrutto, l’ex coniuge affidatario della casa coniugale, il locatario.
Per calcolare l’Imu è necessario determinare prima la base imponibile, che si determina in base al valore dell’immobile, su cui applicare l’aliquota specifica. Il ritorno dell’Imu sulla prima casa modifica anche l’applicazione del tributo, che riguarderà una sola unità immobiliare iscritta al catasto, dove risiedono e abitano il possessore e il suo nucleo familiare. Le pertinenze della prima casa potranno essere al massimo tre e comprendono: magazzini, cantine, soffitte, stalle scuderie, rimesse e tettoie.
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