Allarme Corte dei conti: troppe tasse frenano la crescita. Sanità tra sprechi e corruzione
L’eccessivo peso della pressione fiscale rischia di comportare ”impulsi recessivi” nell’economia reale, creando cosi’ un ”pericolo di avvitamento”. E’ il richiamo contenuto nella Rapporto 2012 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica, presentato al Parlamento. Pericolo che ”deve essere attentamento monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati”.
Per una crescita piu’ elevata – suggerisce quindi la magistratura contabile, e’ necessario ridurre il debito, da realizzare attraverso la dismissione di quote importanti del patrimonio pubblico.
Resta poi il punto dolente della sanità. “I percorsi di rientro della spesa sanitaria hanno presentato contraddizioni e criticita’, evidenziate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettivita”’ si legge nel Rapporto 2012 della Corte dei conti sul coordinamento della finanza pubblica.
Il settore sanitario ha fatto dei ”progressi evidenti” ma continua a presentare ”fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli si spesa”, spiega la magistratura contabile. I precorsi di rientro ”sono stati postiviamente sperimentati in questi anni, seppur non senza contraddizioni e criticita”’.
Gli ulteriori interventi per il rientro della spesa sanitaria, avverte la Corte dei conti, devono essere ”definiti e attuati in modo da non indebolire un sistema di governance di cui e’ stata avviata la costruzione e che si e’ rivelato l’elemento, ad un tempo piu’ strategico e piu’ fragile, nel percorso di riequilibrio del settore”.
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