Pd, fuga in avanti di Fassina: Votiamo in autunno. Bersani lo gela: No, nel 2013
“Il governo Monti ha una rappresentatività compromessa dall’esito delle ultime elezioni. Per questo bisogna verificare la possibilità di riformare la legge elettorale e, se non c’è questa possibilità, visto che per fare le riforma serve un mandato pieno, Monti dovrebbe valutare seriamente l’ipotesi di anticipare al prossimo autunno le elezioni politiche”. Con una fuga in avanti Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, spiazza il partito e agita le acque del Nazareno.
A stopparlo arriva subito la dichiarazione del segretario Pier Luigi Bersani che non gradisce l’uscita dai ranghi di uno dei membri di punta della sua segreteria. “Il Partito democratico conferma la posizione di sempre e cioè che le prossime elezioni si terranno nel 2013″, fa sapere affidando le sue parole al portavoce.
Una precisazione cui plaude il sentatore Pd Marco Follini che ironizza: “Di questi tempi, mi pare che ogni partito abbia i suoi Brunetta”. Ma è a Twitter che affida la stoccata per il collega: “Fassina smentito da Bersani. In queste condizioni neppure il più incallito dei capi dorotei rimarrebbe serafico al suo posto”.
Di un’uscita “molto grave” da parte di “un membro della segreteria che ha per di più la delicata responsabilità dell’economia” parla invece Walter Verini. “E’ grave perché contraddice e rischia di indebolire la posizione unanime del Partito democratico (ribadita ancora oggi) di sostegno al governo Monti fino alla fine della legislatura”. “Ed è grave perché certe ‘impazienze’, certe voglie di voto sono destabilizzanti e pericolose in una fase di estrema delicatezza come quella che il nostro Paese sta vivendo”, sostiene Verini.
Stessi toni per senatore del Pd, Achille Passoni per il quale “stupisce e inquieta che di fronte a una situazione economica e sociale drammatica, e con i rischi che si addensano sull’euro nelle prossime settimane in Europa, il responsabile economico del Partito democratico parli di elezioni anticipate”.
Ridimensiona invece il senatore del Pd Franco Marini: “Probabilmente l’amico Fassina ha fatto una battuta, che è stata ripresa come se fosse una affermazione del partito” “La linea del Partito democratico – ricorda Marini – è quella, di fronte alla grave crisi che stiamo attraversando, di non smontare la credibilità che ci ha restituito il presidente Mario Monti. Monti sta puntando i piedi in Europa per forme di garanzia sul debito. C’è bisogno di questo governo”, ribadisce Marini.
Con Fassina si schiera invece il responsabile cultura del Pd Matteo Orfini: “Fassina ha detto una cosa di buon senso, se il governo è paralizzato e senza maggioranza è inutile arrivare al 2013. Monti sta facendo male per responsabilità propria e perché la maggioranza è difficile. Se il ‘grande governo riformista’ non riesce a fare nemmeno la riforma della Rai che senso ha arrivare fino in fondo?”. “Su Monti – prosegue Orfini – dopo sei mesi il mio giudizio è deludente, gli darei un cinque in pagella. Bersani? Ha solo detto che arrivare al 2013 è l’obiettivo, ma solo se il governo riesce a fare alcune cose positive altrimenti non ha senso bivaccare. Serve uno slancio oppure è meglio certificare la fine”.
Mentre il presidente dei Liberal Pd Enzo Bianco ricorda come “in un momento complesso e delicato come quello che stiamo attraversando, occorre rafforzare, se possibile, il nostro sostegno al presidente Monti e al suo governo”. E bolla come “inopportuno quanto dichiarato da Stefano Fassina”.
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