Fitch, la scure dell’agenzia si abbatte sul rating spagnolo. Fed: Siamo pronti a reagire contro il contagio Ue
L’agenzia Fitch ha annunciato di aver abbassato di tre livelli il rating sul debito della Spagna da A a BBB, con outlook negativo. La decisione è motivata con una serie di fattori: il costo della ristrutturazione e della ricapitalizzazione delle banche spagnole, stimato in 60 miliardi di euro, pari al 6% del Pil di Madrid (ma il costo finale, ammonisce Fitch, potrebbe salire a 100 miliardi); la crescita del rapporto debito-Pil che potrebbe toccare nel 2015 il 95%; la recessione in atto che potrebbe durare per tutto il 2012 e 2013, contrariamente alle aspettative precedenti di una modesta ripresa il prossimo anno; il rischio di contagio dalla crisi greca e la ridotta flessibilita’ finanziaria del governo di Madrid.
Per gli Stati Uniti al momento la crisi dell’Eurozona ancora “non è un problema ma un rischio, al quale dobbiamo essere preparati” perché “il contagio è difficile da prevedere”. E’ quanto sostiene il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke in un’audizione al Congresso Usa. Per questo, spiega, “più la nostra economia si rafforza e meglio potrà resistere alle ripercussioni” della crisi Ue ricordando che “il Congresso e l’Amministrazione non hanno deciso nessun sostegno diretto” all’Europa, in una “crisi che va avanti da più di due anni, fra momenti di tensioni di volta in volta più alte o più basse”. Una crisi, aggiunge il capo della Fed, che “ha colpito l’economia Usa” pesando su esportazioni, business, fiducia dei consumatori mettendo sotto pressione i mercati finanziari.
Oggi, “per molte ragioni, incluse le elezioni greche, le tensioni sono aumentate significativamente anche per la situazione in Italia e Spagna”, dice ancora Bernanke invitando i leader europei ad “adottare misure supplementari”.
L’Europa, sottolinea il numero uno della Federal Reserve, “è ricca e ha le risorse necessarie per ritrovare la stabilità”. In ogni caso, aggiunge, è una situazione “che coinvolge 17 e non c’è molto che gli Usa possano fare se non sostenerli e fornire i consigli” necessari. “Continuiamo a monitorare la nostra esposizione diretta e indiretta”, fa osservare Bernanke non allontanando comunque il rischio di possibili “tensioni” da un peggioramento della crisi europea. In questo caso, però, “la nostra esperienza del 2008 ci farà adottare le misure necessarie”. Fermo restando dunque che la situazione in Europa “va tenuta sott’occhio”, la Federal Reserve “resta pronta ad adottare le azioni necessarie nel caso di escalation delle tensioni finanziarie”.
Parlando degli Stati Uniti Bernanke dice che le banche americane “hanno notevolmente migliorato negli ultimi anni la loro forza finanziaria”. E che nei primi mesi del 2012 “la crescita economica è proseguita a un tasso moderato” con una crescita del Pil reale a un tasso di circa il 2% annuo, rispetto al +3% fatto registrare nel primo trimestre dello scorso anno.
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