La Spagna chiama l’Europa: Non vogliamo un salvataggio ma un aiuto finanziario. Pronti 100 miliardi per le banche
Il governo spagnolo chiedera’ lunedì ai partner dell’eurozona un pacchetto di aiuti finanziari per il suo sistema bancario. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze Luis De Guindos in una conferenza stampa a Madrid al termine della riunione dell’Eurogruppo sulla crisi spagnola.
I ministri delle Finanze dell’eurozona hanno risposto affermativamente alla richiesta di aiuto giunta da Madrid. L’Eurogruppo, si legge nella nota diffusa a Bruxelles, “sostiene gli sforzi delle autorita’ spagnole per affrontare in modo risoluto la ristrutturazione del suo settore finanziario ed accoglie con favore l’intenzione di chiedere a questo scopo assistenza finanziaria ai Paesi membri dell’area euro”.
Secondo quanto chiarito, l’assistenza finanziaria sara’ garantita attraverso l’Efsf e l’Esm (quest’ultimo entrera’ in vigore nelle prossime settimane) per la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie. “Il prestito – chiarisce la nota – sara’ di ampiezza tale da rappresentare una protezione efficace in grado di coprire tutte le possibili richieste di capitale” stimate con gli stress test che le autorita’ ha commissione a revisori internazionali e indipendenti. In ogni caso, la cifra del prestito “dovra’ coprire i requisiti stimali di capitale, con un margine di sicurezza aggiuntivo”, arrivando fino ad un totale di 100 miliardi di euro.
In seguito alla richiesta formale che le autorita’ di Madrid dovrebbero presentare lunedi’, “sara’ fornita una valutazione da parte della Commissione europea, in collegamento con la Bce, l’Eba e l’Fmi, insieme ad una proposta per la necessaria politica di condizionalita’ per il settore finanziario che sempre accompagna l’assistenza”.
A veicolare gli aiuti alle banche, precisa ancora la dichiarazione, sara’ il Frob, il Fondo per la ristrutturazione ordinata bancaria, che “agira’ come agente del governo spagnolo, ricevendo i fondi e trasferendoli alle istituzioni finanziarie coinvolte”, ma sara’ il governo spagnolo a “mantenere la piena responsabilita’ dell’assistenza finanziaria”.
Nel sottolineare che Madrid ha gia’ attuato “significative riforme fiscali e del mercato del lavoro e misure per rafforzare il capitale delle banche”, l’Eurogruppo ribadisce quindi di essere “fiducioso che la Spagna rispettera’ i suoi impegni in base alla procedura di deficit eccessivo e per quanto riguarda le riforme strutturali”, senza dimenticare “la correzione degli squilibri macroeconomici: progressi in queste aree saranno regolarmente valutati anche parallelamente all’assistenza finanziaria”.
Infine, i ministri chiariscono che la condizionalita’ degli aiuti dovra’ essere concentrata “sulle riforme specifiche del settore finanziario, inclusi i piani di ristrutturazione in linee con le regole sugli aiuti di Stato Ue e le riforme strutturali del settore finanziario interno”. Dunque, l’assistenza non sara’ condizionata ad alcun piano di austerity come quelli imposti nei mesi scorsi da Bruxelles a Grecia, Irlanda e Portogallo. “Invitiamo il Fondo monetario internazionale – conclude la nota – a sostenere l’attuazione ed il monitoraggio dell’assistenza finanziaria con rapporti regolari”.
Prima della riunione di oggi, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, aveva sollecitato un’azione “rapida” sottolineando comunque come la “la situazione spagnola non sia paragonabile a quella della Grecia”. Al vertice ha partecipato anche il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. Soddisfazione è stata espressa dal ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schauble secondo cui “la Spagna e’ sulla strada giusta”.
Grazie alla profonda ristrutturazione del sistema bancario, insieme “alla determinazione” nell’attuare le riforme stutturali ed il consolidamento dei conti pubblici, “siamo certi che la Spagna riconquistera’ gradualmente la fiducia degli investitori e dei mercati e creera’ le condizioni per tornare alla crescita sostenibile ed alla creazione di posti di lavoro” dichiarano in una nota congiunta il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso ed il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn. “Accogliamo con favore la comunicazione da parte della Spagna della sua intenzione di chiedere il sostegno dell’area euro per la ristrutturazione del suo settore finanziario – si legge – e la risposta positiva dell’Eurogruppo a questo. La Commissione e’ pronta a procedere rapidamente con la necessaria valutazione sul terreno, in stretto collegamento con Bce, Eba ed Fmi e di proporre l’opportuna condizionalita’ per il settore finanziario”.
Il ministro dell’Economia spagnola in conferenza stampa ha ripetuto e sottolineato che si tratta di “un aiuto finanziario, che non ha nulla a che vedere con un pacchetto di salvataggio, assolutamente nulla a che vedere”. De Guindos ha evidenziato come per il governo di Mariano Rajoy la parola “rescate”, salvataggio, e’ diventata una sorta di tabu’ dal momento che rischia di evocare, per gli spagnoli, l’immediato ed infelice parallelo con Grecia, Portogallo e Irlanda. Per Madrid non si tratta solo del duro colpo all’orgoglio iberico, dal momento che la Spagna e’ la prima dei principali paesi dell’eurozona – la quarta economia – ad essere costretta a chiedere aiuti finanziari alla Ue, ma anche al primo ministro spagnolo, a cui non e’ certamente sfuggito che i governi dei tre paesi europei che hanno ricevuto il ‘rescate’ hanno poi dovuto imporre rigidissime misure di austerity.
D’altra parte, il governo spagnolo ha buon gioco nel sostenere di essere in una posizione ben diversa da Grecia, Portogallo e Irlanda perche’ i suoi problemi sono relativi al sistema bancario, non al debito pubblico. “La parola salvataggio e’ quanto mai inappropriata per la Spagna”, ha detto un portavoce del governo spagnolo che intende fare di tutto per impedire che l’intervento oggi deciso dall’Eurogruppo in aiuto delle sue banche imponga tagli radicali e un’intrusiva interferenza nel sistema economico e finanziario nazionale.
“I men in black non arriveranno in Spagna” ha detto il ministro del Bilancio Cristobal Montoro, riferendosi ai rappresentanti di Commissione Europea, Bce e Fmi, la cosiddetta troika. Sentimenti che vengono rispecchiati anche dai media spagnoli: “la Spagna ha ottenuto un aiuto, non deve essere legato a condizioni umiliati o al cedimento di sovranita’, il nostro paese non e’ la Grecia” ha scritto El Mundo.
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