Esodati, è guerra sui numeri: secondo l’Inps sarebbero 390mila. I sindacati attaccano il ministro Fornero
“L’Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati”. Lo scrive in una nota l’Inps, in risposta alle cifre indicate da indiscrezioni di stampa secondo cui l’ente di previdenza avrebbe indicato, in una relazione inviata al governo, una platea di esodati di oltre 390 mila lavoratori, in contrasto con la platea di 130 mila lavoratori in quattro anni indicata anche recentemente.
“I documenti tecnici dell’Inps- prosegue la nota- hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi”.
Il balletto di cifre però mette di nuovo in allarme i sindacati e anche dai partiti arrivano richieste di chiarimenti al governo. ”La Cgil conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto oggi, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati” afferma Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, che chiede di finirla col “gioco dei numeri: c’è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall’Inps, che dovrebbe essere l’ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c’e’ un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, e’ stato compiuto un grande errore”.
Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, “il governo e il ministro Fornero devono riconoscere che il decreto sui 65mila esodati, firmato la scorsa settimana, e’ insufficiente e quindi e’ necessaria una immediata convocazione delle parti sociali per individuare le opportune soluzioni e coperture economiche per l’ intera platea dei lavoratori”.
”Che il dato dei salvaguardati dal decreto sia di 65 mila, come ci ricorda il direttore dell’Inps, Nori, gia’ lo sapevamo – interviene dal Pd Cesare Damiano -. A questo punto non si tratta di giocare con le parole ma di capire qual e’ la realta’. E’ sconcertante che la cifra di 390 mila lavoratori che rimangono senza stipendio e senza pensione, addirittura al di sopra delle piu’ pessimistiche previsioni, fosse a conoscenza del governo prima della emanazione del decreto interministeriale”.
Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, va all’attacco: “I dati Inps sugli esodati certificano l’azione irresponsabile, provocatoria e antisociale del governo Monti. L’esecutivo ha trattato i lavoratori come merce di scarto, generando tragedie familiari e personali che rischiano di minare la coesione sociale del Paese”.
Per il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri infine, “i dati dell’Inps sugli esodati confermano quanto questo dramma sociale sia stato trattato con superficialita’ dal governo. E’ tempo di risposte, non di cinismo o di battute irrispettose. I cosiddetti tecnici hanno affrontato il tema senza il necessario rispetto per le persone”.
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