Sciopero dei taxi, multa del Garante di 285mila euro per i blocchi di gennaio. Uritaxi: E’ surreale
Multa di 285mila euro dal Garante sugli scioperi a diciannove associazioni di categoria dei taxi “per i blocchi effettuati nello scorso mese di gennaio, in molte città italiane”. Ad annunciare il provvedimento, deliberato “all’unanimità”, è la stessa Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, precisando che si tratta di una sanzione di 15mila euro per ciascuna organizzazione, per un ammontare complessivo di 285 mila euro. La legge prevede che l’incasso delle sanzioni irrogate, conclude la nota, “sia devoluto all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – Gestione dell’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria – e che, avverso le decisioni dell’Autorità, sia ammesso ricorso al Giudice del lavoro”.
Il procedimento della multa, fa sapere il Codacons, era partito da un esposto della loro sede milanese relativo alle proteste dei tassisti del capoluogo lombardo. “Nell’esposto – spiega – si evidenziava il mancato preavviso di dieci giorni, previsto dalla Commissione di Garanzia nella delibera n. 02/11 del 24.1.2002 che regolamenta il settore dei taxi, preavviso che, per la delibera n. 03/32 del 13 febbraio 2003, andava rispettato anche in caso di sciopero spontaneo” e dunque “anche per le proteste avvenute tra il 12 ed il 19 gennaio 2012″.
Immediata la reazione dei tassisti. “Sconcerto, rabbia e incredulità” è stata espressa da Loreno Bittarelli per Uritaxi. Una decisione che Uritaxi definisce “surreale” contro una “protesta spontanea”, effettuata dai tassisti lo scorso gennaio per manifestare il dissenso verso la prima stesura del testo del decreto Monti sulle liberalizzazioni del settore e che il sindacato “è pronto a impugnare” al Tribunale del Lavoro. Non solo. Nuove proteste sembrano all’orizzonte. “Manifesteremo tutta la nostra indignazione e la nostra rabbia – conclude Bittarelli -, nel rispetto delle leggi, ma con le più incisive, eclatanti, costanti, continuative, decise, forti forme di protesta civile e democratica”.
Social