Brindisi, Vantaggiato confessa un altro attentato dinamitardo compiuto nel 2008
Durante l’interrogatorio svoltosi oggi in carcere Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell’attentato esplosivo avvenuto il 19 maggio scorso davanti all’istituto superiore ‘Morvillo-Falcone‘ di Brindisi in cui è morta la studentessa 16enne Melissa Bassi, ha ammesso di essere il responsabile di un altro attentato, avvenuto nel 2008 a Torre Santa Susanna ai danni dell’imprenditore agricolo Cosimo Parato. Lo ha riferito l’avvocato Franco Orlando, legale di Vantaggiato.
Vantaggiato riteneva Parato il responsabile di un truffa ai suoi danni relativa a una fornitura di gasolio non pagata per un ammontare di circa 300mila euro. L’esplosivo, in quell’occasione, fu collocato sulla bicicletta della vittima, che rimase gravemente ferita.
Vantaggiato, nel corso dell’interrogatorio, ha negato di essere autore di altri episodi simili nei quali qualcuno aveva ipotizzato che fosse coinvolto.
Inoltre l’imprenditore di carburanti di Copertino è tornato a ribadire di non aver avuto complici e ad attribuire il gesto del 19 maggio scorso alla rabbia per la truffa subita da Parato. Quest’ultimo, imprenditore agricolo di Torre Santa Susanna, nello scorso aprile è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione dal Tribunale di Brindisi proprio per una truffa ai danni di Vantaggiato che ammontava a oltre 300 mila euro.
Le motivazioni della sentenza non sono state ancora depositate. Vantaggiato, però, oltre alla condanna penale del suo ‘nemico’, si aspettava di essere immediatamente risarcito. Anche in occasione dell’attentato a Parato chiunque agì lo fece con grande preparazione: sembra che i tubolari della bicicletta erano stati riempiti di esplosivo. La vittima riportò ferite molto gravi e rimase in pericolo di vita per alcuni mesi.
Ancora da chiarire un altro aspetto sul quale è molto fitto il riserbo: le ulteriori tre bombole di gas trovate nei giorni scorsi nell’uliveto tra Copertino e Leverano servivano a Vantaggiato per un altro attentato o non entravano nel cassonetto utilizzato per la strage del 19 maggio, come lui ha spiegato al suo avvocato?
Oggi Vantaggiato è stato interrogato in carcere dai pm Guglielmo Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e Milto De Nozza della Procura di Brindisi applicato alla Dda, alla presenza dell’avvocato Franco Orlando. Subito dopo l’interrogatorio, protrattosi per diverse ore, ha ricevuto anche la visita del consulente della difesa, il criminologo Francesco Bruno.
”Sul movente ha ripetuto più o meno quello che aveva già detto, attribuendolo al meccanismo della giustizia che non sarebbe stato in grado di proteggerlo. Almeno questa è la sua versione dei fatti. Ma è stato un incontro preliminare, occorrerà approfondire”, dice Bruno.
”Io sono stato incaricato di valutare se ci sono aspetti patologici nel suo gesto”, precisa. ”Si è trattato di un colloquio breve e non facile, perché non di facile comprensione. Non ho un’impressione definitiva e netta, è un caso molto caso complesso. Vantaggiato in questo momento – spiega Bruno – è comunque depresso, pentito, colpevolizzato”.
Il commerciante di carburanti di Copertino (Lecce) anche al professor Bruno ha parlato della frustrazione che covava per le difficoltà economiche, poi aggravatesi con l’arrivo della crisi generale, cui non riusciva a far fronte.
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