Euro 2012, De Rossi avverte: Attenti all’Inghilterra preparata da Capello
‘Dobbiamo fare 3 grandi passi per arrivare in fondo. Ora, attenti all’Inghilterra italiana. Sarà una guerra di nervi, il più forte andrà avanti”. Daniele De Rossi accende i riflettori sull’avversario che attende gli azzurri nei quarti di finale di Euro 2012. La Nazionale inglese, guidata ora da Roy Hodgson, è stata plasmata da Fabio Capello che ha lasciato la panchina della selezione dopo aver raggiunto la qualificazione al torneo continentale.
”L’Inghilterra è una squadra compatta, che ha qualcosa di italiano”, dice De Rossi in conferenza stampa. ”E’ stata creata da un tecnico italiano. Anche Hodgson ha allenato in Italia, di sicuro non troveremo rivali sprovveduti”, dice il centrocampista della Roma. Per De Rossi, il nome di Capello ha un significato particolare.
”Mi ha portato lui in prima squadra alla Roma: è stato l’allenatore più importante, dire che devo tutto a lui… è poco. Era un valore aggiunto per l’Inghilterra, soprattutto per quanto riguarda la motivazione dei giocatori e la preparazione della partita… Faccio sempre il tifo per lui, tranne nel periodo in cui ha allenato la Juventus…”, aggiunge. De Rossi glissa davanti alle domande sul ruolo che occuperà domenica: in difesa, come contro Spagna e Croazia, o a centrocampo, come nel match vinto contro l’Irlanda? ”Abbiamo tempo per provare e per parlare. Il ct penserà alle varie soluzioni, non so dove giocherò. Nella difesa a 3, ad ogni modo, mi sono trovato meglio del previsto”.
Prandelli ”ha dimostrato di avere fiducia in me decidendo di schierarmi in difesa nelle prime due partite. Dice che posso essere un giocatore universale? Certo, mi piacerebbe diventare un calciatore alla Gerrard, capace di interpretare il ruolo in maniera totale. La mia duttilità è un valore importante e mi inorgoglisce: non sono un fenomeno, ma sono un giocatore completo”, aggiunge facendo ancora riferimento alla bandiera del Liverpool. Con il calcio inglese ”c’è attrazione reciproca. Come fascino e come contenitore di talenti, ha superato l’Italia”, dice ripensando all’interesse manifestato in passato da diversi club.
Nell’ultimo impegno della prima fase, il giallorosso ha giocato accanto ad Andrea Pirlo. Il regista della Juventus non ha offerto una prova brillante: problemi di compatibilità? ”Non ho visto Pirlo in difficoltà, la squadra ha sofferto un po’ contro l’Irlanda ma non per un discorso tattico. La carriera di Andrea dimostra quanto sia importante: è un giocatore meraviglioso, è sempre decisivo e lo è stato anche qui. I gol sono nati dai suoi piedi. A me piace giocare davanti alla difesa, ma qui c’è un fenomeno in quel ruolo”.
”Contro l’Irlanda non avremo fatto la miglior partita, ma non è giusto parlare di incompatibilità tra noi”, dice De Rossi, che in mezzo al campo potrebbe incrociare spesso il suo ‘modello’. ”Ho visto poco i nostri avversari in questo torneo, ma non c’è bisogno di guarsare l’Inghilterra per scoprirla. Gerrard è da sempre il mio idolo, è sulla cresta dell’onda da 10 anni: ma non c’è solo lui, c’è tanto altro”, spiega.
Nell’ambiente azzurro, dopo la qualificazione ai quarti, è decisamente cresciuta la fiducia. ”Nello sport -osserva- ci si esalta quando le cose vanno bene. Noi, poi, tradizionalmente ci esaltiamo nei momenti di difficoltà. Prima di Italia-Irlanda, avevamo dubbi: la qualificazione ai quarti non dipendeva solo da noi, se fossimo usciti avremmo parlato di Europei disastrosi. A Euro 2008 siamo usciti ai rigori, ma è rimasta un’impressione negativa”. Se si arrivasse ad un nuovo epilogo dal dischetto? ”Ho sbagliato nel 2008, cercherei di tirare come nella finale dei Mondiali 2006…”.
Per fare strada nel torneo, servono i gol delle punte. Contro l’Irlanda, si sono sbloccati Cassano e Balotelli. ”Speriamo che i nostri attaccanti facciano male all’Inghilterra. Non conta se sarà Balotelli, Cassano, Di Natale, Giovinco o Borini. E’ importante segnare, non conta chi fa gol”, taglia corto. Risposta categorica anche quando si parla di un ‘caso Balotelli’, visto che l’attaccante sembra vivere l’avventura di Euro 2012 in maniera distaccata rispetto al gruppo:
”Non mi sembra affatto. Chi va in panchina, avrà sempre meno entusiasmo di chi gioca. Mario è molto tranquillo. Comincia a diventare ‘grandicello’, a 21-22 anni inizia ad essere un ‘ometto’: sa che deve prendersi le sue responsabilità -dice-. Io, al suo posto, vorrei essere trattato come gli altri. Non vorrei un trattamento di riguardo: alla sua età, ho fatto un Mondiale e nessuno ha avuto particolare riguardo per me quando sono stato espulso per una gomitata (contro gli Usa, ndr). Sono esperienze che formano il carattere”.
I difensori inglesi conoscono alla perfezione Super-Mario: ”Serve fino ad un certo punto dirgli che non deve reagire ad eventuali provocazioni: deve prepararsi lui, gioca ad altissimi livelli da tanti anni: sapra’ come affrontare il match”. La stampa scandalistica inglese riserva attenzioni speciali all’attaccante del Manchester City: ”E’ un calciatore forte che gioca in Inghilterra, ogni tanto ha fatto qualche casino… Convive bene con la popolarità, non so se i tabloid ce l’abbiano con lui. Qui c’è un allenatore, tocca a lui riprenderlo se serve”.
Domenica, allo stadio di Kiev, si annuncia una netta supremazia del tifo inglese. ”L’Italia vive un momento delicato dal punto di vista economico, anche questo incide sulle presenze allo stadio. Gli inglesi seguono da sempre in maniera massiccia la loro Nazionale, sarà così anche domenica -dice De Rossi-. In campo, però, saremo 11 contro 11. Ai Mondiali 2006 c’erano tanti italiani che vivevano in Germania, sembrava di giocare in casa. Speriamo di arrivare in semifinale, un risultato del genere darebbe ulteriore entusiasmo”.
Euro 2012 ha acceso ulteriormente i riflettori sul caso politico legato al trattamento riservato dall’Ucraina all’ex premier Yulia Timoshenko. Domenica, in tribuna, non dovrebbero essere presenti rappresentanti del governo britannico. ”Abbiamo parlato prima degli Europei di questo ‘imbarazzo’ a livello politico. Sono situazioni delicate, per noi non è facile giudicare l’operato della classe politica -dice De Rossi-. Sono equilibri sottili e io non conosco i dettagli: quello che è successo è grave, ma noi non possiamo risolvere la situazione”.
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