Pd, si scaldano i motori in viste delle primarie. Renzi: Basta con D’Alema, Veltroni, Bindi
‘Piacere all’altra parte politica, a chi votava dall’altra parte, non è un delitto. E’ l’unico modo per provare a vincere le elezioni”. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, chiude la ‘Big Bang Italia‘ degli amministratori-rottamatori, circa mille quelli presenti al Palazzo dei Congressi di Firenze, lanciando la sfida al segretario del Pd Pier Luigi Bersani, al quale ha rivolto ”un saluto affettuoso” assicurando battaglia alle primarie ma, nel caso di sconfitta, ”un leale aiuto a chi vincerà”.
”Noi non usciremo dalla dinamica della vecchia politica se non uscendo da qui e dicendo ‘non candidiamo un io ma candidiamo un noi”’, dice il sindaco-rottamatore, scaldando i motori in vista delle primarie. Una partita che ”non so come andrà a finire, non ne ho la piu’ pallida idea. So invece come andrà ad iniziare: con tante persone, che, indipendentemente da minacce e minaccine, mezze frasi, sono convinte che si tratta di una partita da giocare”.
Sullo schermo, dietro le sue spalle, parte il video degli Europe prima e dei Righeira dopo. Un sonoro musicale che Renzi prende a prestito per lanciare il suo affondo. ”L’estate sta finendo, il loro mandato no”. Il sindaco fa nomi e cognomi. ”C’è gente come D’Alema, Veltroni, Rosi (Bindi, ndr), Marini: avete fatto molto per il paese, per l’Italia, per il partito. Adesso anche basta”, ha detto Renzi, riferendosi ai loro mandati in Parlamento, mentre lo Statuto del Pd consente ”al massimo tre mandati”.
L’idea della rottamazione ”non è solo un fattore anagrafico o generazionale, è un ricambio profondo”, aggiunge. Parte un’altra citazione: questa volta è il Fabio Volo de ‘La Febbre’ di Alessandro D’Alatri, in cui l’attore restituisce al Presidente la carta d’identita perché non vuole più essere niente ma solo Mario. ”Abbiamo un esercito di persone che vogliono rendere la carta d’identità, che non vanno più a votare, che sono stufe delle false promesse. Non sono solo quelli che votano Beppe Grillo, che sono una minoranza, ma sono milioni di astenuti, basta guardare i dati delle ultime elezioni. Sono una prateria”. Per Renzi questa gente ”aspetta di essere rimessa in gioco. Anche a questo e’ servito, serve e servira’ il Pd, non certo a consolidare correnti che si spartiscono gruppi di potere. Dobbiamo trasformare in energia positiva quella rabbia che porta a rendere la carta d’identità”.
Poi ha citato il premio Nobel per la pace Aung San Su Ki e il suo discorso di pochi giorni fa quando ha ritirato il prestigioso riconoscimento ad Oslo dopo più di 20 anni di prigionia. ”Dobbiamo provare a metterci in gioco con le tre parole del Nobel: libertà, gentilezza, onore”.
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