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Egitto, i Fratelli musulmani vincono le elezioni. Festeggiamenti per tutta la notte in piazza Tahrir

Sarà presidente di tutti gli egiziani Mohammed Mursi, il primo presidente democraticamente eletto nel Paese e il primo esponente dei Fratelli Musulmani a guidare l’Egitto. Lo ha dichiarato lui stesso, votato dal 51,73% degli elettori, in un discorso televisivo nel quale ha invocato l’unità nazionale e promesso una leadership inclusiva, anche in rappresentanza dei copti. Un discorso accolto da una folla festante a piazza Tahrir al Cairo, simbolo della rivolta contro l’ex presidente Hosni Mubarak, che per tutte la notte e fino a questa mattina ha visto i sostenitori di Mursi celebrare la storica vittoria su Ahmed Shafiq. Slogan sono stati poi intonati contro il governo militare, del quale decine di migliaia di manifestanti hanno chiesto l’interruzione.
Nel suo discorso televisivo, Mursi ha quindi rivolto un tributo a coloro che sono stati uccisi durante la rivoluzione del 25 gennaio contro il regime di Mubarak. Senza il ”sangue dei martiri”, ha detto, “non sarei stato eletto”. ”La rivoluzione va avanti, fino a quando tutti gli obiettivi della rivoluzione saranno raggiunti e insieme proseguiremo questa marcia. Le persone hanno pazientato abbastanza”, ha detto Mursi. ”Chiedo a voi, grande popolo dell’Egitto, di rafforzare la nostra unità nazionale – ha proseguito il neopresidente – Oggi io sono il presidente di tutti gli egiziani, chiunque siano”. Dopo l’elezione, Mursi si è dimesso dalla sua carica all’interno dei Fratelli Musulmani e quale presidente del Partito di Libertà e Giustizia.
Intanto oggi Mursi inizierà le consultazioni per la formazione della sua squadra, con tanto di nomina di vice presidenti, e per la composizione del nuovo governo. Lo rende noto l’emittente al-Arabiya, precisando che il primo presidente dei Fratelli Musulmani della storia dell’Egitto si prepara a costruire un’amministrazione civile che possa metter fine alla storia dell’oppressione e al dominio dell’esercito nel Paese. Come anticipa il quotidiano al-Masry al-Youm, Mursi inizierà le consultazioni per la formazione della squadra presidenziale, per nominare i suoi vice e per creare un nuovo governo che non sarà limitato al Partito di Libertà e Giustizia, ma che includerà altre formazioni politiche.
Secondo quanto svelato da alcune fonti della Fratellanza, ci sarebbero stati contatti con l’ex premio Nobel per la Pace Mohammed ElBaradei per un incarico di rilievo, anche come primo ministro. Prevista per oggi anche una riunione del governo del primo ministro Kamal al-Ganzouri, che presenterà le sue dimissioni a Mursi. Quest’ultimo, come riferisce sempre al-Arabiya, chiedera” a Ganzouri di proseguire il suo mandato fino a quando non verrà formato un nuovo governo. In base a quanto prevede la Dichiarazione costituzionale, il presidente ha l’incarico di nominare e licenziare i ministri e i loro assistenti. Dietro le quinte erano già in corso i colloqui tra gli islamici e i generali per risolvere le dispute emerse questo mese in seguito alla riassunzione del potere da parte del Consiglio supremo delle Forze Armate prima che venisse indicato il primo presidente eletto dell’Egitto.
Al neopresidente egiziano nella serata di ieri è giunta anche la telefonata di congratulazioni del presidente Usa Barack Obama. Secondo quanto ha riferito il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, Obama nel corso del colloquio ha sottolineato che “gli Stati Uniti continueranno a sostenere la transizione egiziana verso la democrazia e rimarranno al fianco del popolo egiziano mentre esso realizza le promesse della rivoluzione”. La Casa Bianca, che ha definito l’elezione di Mursi una “pietra miliare” nella transizione egiziana, ha anche espresso l’auspicio che il nuovo presidente “compia dei passi per far avanzare l’unità nazionale, coinvolgendo tutti i partiti e le componenti della società nelle consultazioni per la formazione del nuovo governo”.