Caso Aldrovandi, un poliziotto condannato insulta la madre di Federico su Facebook. Lei: Vogliono uccidere mio figlio 1000 volte
Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ha presentato ai Carabinieri di Ferrara una querela ‘per diffamazione e per ogni altro tipo di reato si possa ravvisare’ contro Paolo Forlani, uno dei 4 poliziotti condannati in via definitiva per l’omicidio di Federico Aldrovandi, ma anche contro Simona Cenni, presidente dell’associazione ‘Prima difesa’ e amministratice dell’omonimo gruppo Facebook, e un altro utente che sul social network ha definito il ragazzo ucciso a Ferrara “un cucciolo di maiale”, commentando e integrando il post che Forlani aveva pubblicato sulla pagina Fb dell’associazione subito dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la pena per i 4 agenti di Polizia.
I post sono comparsi a commento dello status postato venerdi’ scorso da Cenni in cui si leggeva (ora e’ stato tutto cancellato) “avete sentito la mamma di Aldrovandi…fermate questo scempio per Dio…vuole che i 4 poliziotti vadano in carcere…io sono una bestiaaaa”.
“Ho deciso di sporgere querela per il titolo postato da Cenni e per i vari commenti che sono seguiti – spiega Patrizia Moretti - speravo che la sentenza della Cassazione ponesse la parola ‘fine’ a questa vicenda e invece evidentemente per loro non lo e’, cosi’ come per un gruppo di persone che seguono il loro pensiero. Da parte di Forlani c’e’ un senso di rabbia e mi sono sentita minacciata, non mi meraviglio di Forlani che ha dato prova di se’ in diverse occasioni, in passato lui ha querelato e la sua aggressivita’ si e’ epressa chiaramente, del resto penso che per commettere un omicidio come quello di Federico si debbano avere carenze umane non comuni”.
“Io non ho mai generalizzato – continua la madre di Federico – perche’ sono convinta che la responsabilita’ penale sia personale, ma proprio per questo mi aspetto che i datori di lavoro di questi 4 agenti prendano provvedimenti”. “Queste persone sono armate, spero che siano messi in condizioni di non nuocere a nessuno: dategli compiti d’archivio, non so, ma toglietegli questa arroganza, questa ‘licenza di uccidere’” e’ l’appello di Patrizia Moretti.
Ma alla madre di Federico non sono piaciute neanche le parole espresse dopo il pronunciamento della Cassazione dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. “Ha usato un condizionale che ho trovato fuori luogo per un ministro dell’Interno in seguito ad una sentenza definitiva” ha concluso Moretti che a Cancellieri ha inviato una lettera, pubblicata anche sul blog dedicato al caso Aldrovandi.
“”Quel condizionale sig. Ministro, e’ fuori luogo, inopportuno e poco rispettoso delle Istituzioni – scrivono i genitori di Federico sul blog – e non puo’ il ministro dell’Interno mettere in discussione una sentenza passata in giudicato su una questione singola e specifica”. “Sono stati commessi abusi tanto gravi da provocare la morte di un ragazzo appena maggiorenne incensurato e di buona famiglia. Padre poliziotto e nonno carabiniere. Quel padre poliziotto e quel nonno carabiniere che appartengono alle forze dell’ordine di cui Lei giustamente parla, hanno pazientemente aspettato 7 anni di processo e 3 sentenze per veder riconosciuta quella verita’ terribile che sempre hanno saputo. Auspicheremmo uguale rispetto da parte Sua” concludono Patrizia e Lino Aldrovandi, firmandosi “genitori di Federico, morto per colpa di 4 poliziotti tutt’ora in servizio”.
Sulle offese e insulti pubblicati online contro la madre di Aldrovandi il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Cancellieri mentre Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta’, parla di “degrado morale e culturale sconvolgente”.
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