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Giovani e lavoro, Bankitalia vede nero: Per loro ci sono sempre meno opportunità

”Le opportunità di lavoro per le fasce di età più giovani continuano a deteriorarsi in tutte le regioni: nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione delle persone con meno di 30 anni è oltre il doppio di quello complessivo”. E’ quanto emerge dal documento della Banca d’Italia, ‘Economie regionali – L’Economia delle regioni italiane’ pubblicato oggi.
La crescita dell’occupazione (0,4% nella media del 2011 in Italia), rileva Banca d’Italia, è stata più debole al Centro e nel Mezzogiorno rispetto al Nord, dove è cresciuta in particolare nel Nord-est. Le differenze territoriali riflettono l’andamento dell’occupazione nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni, dove è proseguito il forte calo del numero di occupati, a fronte di un aumento omogeneo nei servizi.
Quanto al pil, nel 2011 ha ristagnato nel Mezzogiorno (0,0%) e al Centro (0,1%). E’ cresciuto a un tasso lievemente superiore a quello medio nazionale (0,4%) nel Nord-ovest (0,6%) a un ritmo nettamente superiore nel Nord-est (0,9%). Rispetto alle altre aree, rileva Banca d’Italia, il Mezzogiorno è stato caratterizzato da un andamento particolarmente sfavorevole dei consumi, in presenza di una più debole dinamica dell’occupazione e delle retribuzioni. Anche il traino della domanda estera è stato più contenuto. Nel Nord è stata maggiore la tenuta della domanda, con una dinamica dell’occupazione assai più vivace di quella media nazionale; le esportazioni hanno fornito il principale contributo alla crescita, grazie alla maggiore apertura ai mercati esteri. La crescita dell’occupazione (0,4% nella media del 2011 in Italia) è stata più debole al Centro e nel Mezzogiorno rispetto al Nord, dove è cresciuta in particolare nel Nord-est. Le differenze territoriali riflettono l’andamento dell’occupazione nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni, dove è proseguito il forte calo del numero di occupati, a fronte di un aumento omogeneo nei servizi.
C’è poi il capitolo prestiti bancari che nel 2011 hanno rallentato in tutte le aree del Paese. La decelerazione, concentrata nell’ultima parte dell’anno, è stata più marcata nel Nord e ha riguardato soprattutto i finanziamenti alle imprese, anche per effetto della debolezza dell’attività produttiva. Anche i prestiti alle famiglie, si rileva, hanno rallentato, ma in modo più accentuato nelle regioni centromeridionali. L’indagine condotta dalla Banca d’Italia su un campione di circa 400 intermediari mostra che sulla dinamica dei prestiti ha influito ovunque l’irrigidimento dei criteri di offerta delle banche, in un contesto di debolezza della domanda di finanziamenti; nel primo semestre dell’anno in corso esso si sarebbe attenuato in tutte le aree del Paese.