Crollano i prestiti per i giovani e stranieri (-30%). Le banche favoriscono i clienti meno rischiosi
Sempre meno mutui, causa crisi. Nel periodo 2008-2011 il numero dei finanziamenti concessi dalle banche per l’acquisto di abitazioni è diminuito di oltre il 20 per cento rispetto al quadriennio 2004-2007. E la categoria più colpita è quella dei giovani: il numero totale di contratti stipulati dagli under 35 è diminuito di oltre il 30 per cento. E’ quanto emerge da uno studio di Bankitalia, firmato da Roberto Felici, Elisabetta Manzoli e Raffaella Pico.
L’irrigidimento dell’offerta ha inciso in misura minore sui mutuatari con redditi elevati, come emerge dall’andamento delle erogazioni di mutui di ammontare elevato, di importo superiore a 150 mila euro, aumentati del 2 per cento. Anche il forte aumento degli spread sui mutui a tasso variabile verificatosi a fine 2008 ha colpito in misura inferiore i mutui di importo maggiore.
Tali dati suggeriscono che, dopo l’ampio allargamento della platea di mutuatari, verificatosi nel periodo precedente la crisi finanziaria, la restrizione dell’offerta è stata praticata dalle banche attraverso politiche maggiormente selettive nei confronti della clientela caratterizzata da una più elevata rischiosità. Ciò è testimoniato anche dalla minore incidenza delle sofferenze nei primi due anni successivi all’erogazione per i mutui concessi negli anni 2009 e 2010 rispetto a quelli concessi nel periodo 2006-2008. E, anche in questo senso, per quanto riguarda la possibilità che il mutuo finisca in sofferenza, sono ovviamente i giovani i più esposti.
Stime econometriche effettuate da Bonaccorsi di Patti e Felici (2008) per il complesso di mutui concessi dalle banche tra il 2004 e il 2007 confermano che i mutuatari con meno di 35 anni sono caratterizzati da una probabilità di entrare in sofferenza superiore del 25 per cento rispetto alla media. Infine, anche l’andamento differenziato tra i diversi gruppi dimensionali di banche riflette specifici fattori di offerta. In particolare, il calo delle erogazioni è stato più accentuato per gli intermediari di dimensioni maggiori, sui quali potrebbe aver influito di più il peggioramento delle condizioni di accesso alle fonti di finanziamento all’ingrosso e l’inasprimento dei vincoli di bilancio.
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