Siria, giallo a Damasco: fermati due italiani che stavano per lasciare il paese. Farnesina: verifiche in corso
Due cittadini italiani sono stati “fermati” in Siria mentre cercavano di lasciare il Paese e rientrare in Italia con un aereo da Damasco, via Beirut. Lo hanno riferito fonti della Farnesina, secondo cui l’”Unità di Crisi segue fin dall’inizio la vicenda, i cui contorni sono ancora da definire”. L’Unità di Crisi, aggiungono le fonti, è “in costante contatto con le famiglie dei due italiani e con l’azienda” per la quale lavoravano.
Intanto sul fronte della cronaca l’esercito siriano ha lanciato stamani una nuova offensiva contro i ribelli a Damasco. Lo hanno riferito gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’ong con sede in Gran Bretagna, secondo cui le forze fedeli al regime hanno sparato colpi di artiglieria nel quartiere di Shaba, uccidendo almeno un civile e ferendone decine.
E’ il sesto giorno di combattimenti nella capitale dopo l’annuncio da parte dell’Esercito libero siriano, composto da soldati disertori, dell’operazione ‘Vulcano di Damasco’ che ha l’obiettivo di prendere il controllo della città. Ieri, tuttavia, le forze filo-Assad hanno lanciato una controffensiva che ha costretto i ribelli a ritirarsi dal quartiere di Midan.
Scontri si registrano oggi anche ad al-Qusair, nella provincia centrale di Homs, e ad Aleppo, in particolare nel quartiere di ‘Salaheddin’, dove i combattimenti proseguono ininterrottamente “da venerdì mattina”. Dalla città, capitale economica del Paese, secondo i Comitati di coordinamento locale, un gruppo di opposizione in Siria, è in corso un “esodo” di civili per il timore che l’esercito scateni un’offensiva su larga scala.
Finora Aleppo, come Damasco, era stata solo marginalmente interessata dalle violenze che invece erano dilagate in altre citta’ siriane come Homs, Hama e Daraa. Gli unici episodi di protesta contro il governo si erano registrati all’Universita’, ma non erano sfociati in scontri armati.
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