Piazza Affari nuovo crollo (- 2,7%) lo spread vola a 522. Vendite allo scoperto, torna lo stop
Dopo aver superato la soglia negativa del 5%, Piazza Affari sembrava aver ripreso fiato dimezzando quasi la perdita con -2,54% al giro di boa complice la decisione della Consob di reintrodurre il divieto temporaneo delle vendite allo scoperto. Ma a pochi minuti dall’apertura di Wall Street, tuttavia, l’indice Ftse Mib scivola ancora in basso con -4,09% a 12.534 punti.
Intanto torna – seppur di poco – sotto quota 520 punti lo spread fra Btp e Bund a 10 anni: dopo aver toccato in mattinata i 529 punti, il differenziale si attesta al momento a 519 punti, un valore che riporta il rendimento dei nostri titoli a 10 anni al 6,34%. Il divieto delle vendite allo scoperto, deciso dalle autorità di controllo di Italia e Spagna, non ha comunque allentato la pressione sui Bonos spagnoli, con un differenziale sui titoli tedeschi sempre ai massimi storici a 634 punti, con tassi sui titoli a 10 anni di Madrid che restano al 7,50%, ben oltre il livello di allarme del 7%. Sul fronte opposto, crollo ai minimi dall’adozione dell’euro per i rendimenti dei titoli tedeschi, con i Bund a 10 anni che scendono all’1,15% dopo aver toccato anche l’1,12%.
I titoli bancari sono fiaccati dalle sospensioni e quasi a fare gara a chi perde di più. Il comparto resta pesantissimo, con Ubi Banca ancora sospesa e Intesa Sp che perde il 6%, il Banco Popolare il il 5,78%, la Popolare di Milano il 4,70%. Riducono il rosso Unicredit, e Mediobanca, entrambe con un -2,96%. Si paga la pressione sugli spread italiani e spagnoli, il timore che la Grecia non ce la faccia davvero a rispettare gli impegni, le richieste di aiuto finanziario di alcune regioni spagnole.
Male anche i titoli del comparto assicurativo con Premafin che guida i ribassi con un -7,06%, e poi Milano Assicurazioni con un -5,30%, Mediolanum con -4,11%. Generali segna un -2,69%, peggio di Fondiaria Sai con una perdita del 2,45%. In controtendenza Unipol, con un+1,01%. Segnato da sospensioni e forti ribassi anche il settore dei titoli industriali con Pirelli che registra un -4,28%, Fiat un -3,34%, Impregilo -3,53%, Luxottica – 2,56%. Dal listino si salvano pochissimi titoli, tra questi spicca il +7,64 di Enervit, il +4, 58% di Montefibre e il +3,67% di Hera.
Social