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Roma, latte nella flebo: muore un neonato. Ispettori del Ministero al S. Giovanni

Uno scambio di flebo sarebbe la causa della morte di un neonato all’ospedale San Giovanni di Roma. Per fare chiarezza sulla vicenda il ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto questa mattina l’invio “immediato” degli ispettori del ministero all’ospedale romano.
L’obiettivo, si legge in una nota, è quello di “acquisire tutte le informazioni sul decesso del bambino di pochi giorni che sarebbe morto per un errore dovuto allo scambio tra una flebo di soluzione fisiologica con del latte. Gli ispettori dovranno chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del personale sanitario”.
Dal canto suo il direttore generale Gianluigi Bracciale precisa come la Direzione generale dell’ospedale, appena informata dell’accaduto, abbia “immediatamente” dato disposizione alla Direzione sanitaria di presentare denuncia all’autorità giudiziaria e ha avviato contestualmente una indagine interna. La stessa direzione generale “ha informato i genitori del bambino di quanto avvenuto”. “ll 2 luglio – spiega in una nota Bracciale – sono stato informato dal Direttore sanitario che in data 27 giugno nel reparto di Neonatologia ad un neonato prematuro era stata somministrata la nutrizione enterale per via endovenosa e che il successivo 29 giugno il piccolo era deceduto. Immediatamente ho dato disposizioni di notificare l’accaduto all’autorità giudiziaria e di avviare una indagine interna, in applicazione delle norme di legge e dei protocolli previsti in caso di eventi avversi”. Il 3 luglio, infatti, la Direzione sanitaria di presidio ha denunciato il fatto alla Procura della Repubblica che si è attivata per quanto di competenza. “Contestualmente – aggiunge Bracciale – ho chiesto alla Direzione sanitaria di presidio e alla primaria facente funzioni del reparto di presentare una relazione sull’accaduto, che mi è stata trasmessa rispettivamente in data 4, 5 e 9 luglio”. Il 19 luglio – riferisce l’ospedale – la Commissione di indagine interna ha consegnato alla Direzione generale le proprie conclusioni. Le risultanze della Commissione di indagine sono a disposizione della Procura della Repubblica.