Giallo sull’appello di Madrid. Roma e Parigi: nessuna iniziativa comune
Fonti di Palazzo Chigi hanno espresso lo “stupore del governo italiano circa l’iniziativa comunicata dal ministero degli Esteri spagnolo in merito ad una pretesa dichiarazione congiunta fra Spagna, Italia e Francia, iniziativa della quale il governo italiano non è al corrente”.
Anche il ministro per gli affari europei francese ha smentito l’esistenza di un comunicato congiunto di Italia, Francia e Spagna per esigere l’applicazione immediata degli accordi sanciti al vertice Ue di fine giugno.
Secondo quanto ricostruito a Bruxelles, nel corso del Consiglio affari generali, che aveva tra i punti all’ordine del giorno una discussione sui seguiti del vertice europeo del 28-29 giugno, tutti i ministri per gli Affari europei hanno preso la parola sul tema. E tra loro i responsabili di Francia, Bernard Cazeneuve, Spagna, Inigo Mendez de Vigo, e Italia, Enzo Moavero Milanesi, che hanno sottolineato la necessità di un’attuazione immediata delle decisioni prese il mese scorso, dal Patto per la crescita e l’occupazione alla creazione di un’Unione bancaria, passando attraverso la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche e di intervenire sui mercati con il meccanismo antispread, qualora i Paesi interessati ne facciano richiesta formale.
L’equivoco sulla dichiarazione è nato dopo che il sottosegretario spagnolo ha pubblicato sul sito del governo di Madrid una breve nota nella quale riferiva il contenuto della discussione al Consiglio, dando conto anche della posizione di Francia e Italia, interpretata come un’azione congiunta dei tre Paesi, senza che in realtà vi fosse nulla di concordato tra di loro.
Oggi intanto lo spread ha sfondato i 530 punti ed ha chiuso a quota 536. Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, a margine di un’audizione in Parlamento, ha sottolineato che un segnale che riesca a tranquillizzare i mercati e, quindi, raffreddare lo spread, “lo deve dare l’Europa, è ora che lo dia”.
Dopo una mattinata in cui il tentativo di limitare le perdite ha avuto relativamente successo, a metà pomeriggio la situazione è precipitata, soprattutto per i paesi mediterranei più a rischio di default, segno che ancora una volta è stato l’andamento del mercato obbligazionario a dettare il passo dei listini.
Milano ha chiuso in calo del 2,71% trascinata in basso dal settore bancario e dalle utilities. Madrid ha ceduto il 3,58%. Cali più moderati per il Cac 40 di Parigi, che arretra dello 0,87%, per il Ftse 100 di Londra, che perde lo 0,63% e il Dax di Francoforte, giù dello 0,45%, dopo l’outlook negativo appioppato da Moody’s alla tripla A tedesca.Avvio in lieve rialzo per Piazza Affari, dopo i cali di ieri, con il Ftse Mib a 12.732 punti (+0,20%) e l’All Share a 13.795,75 (+0,25%).
Mini-rimbalzo aveva avviato la seduta oggi per le principali piazze europee, dopo i forti cali di ieri. A Parigi Cac 3.116 punti (+0,46%); ad Amsterdam Aex 314 punti (+0,39%); a Londra Ftse 5.5552 (+0,33%); a Francoforte Dax 6.423 (+0,06%); a Bruxelles Bel 20 2.191 punti (+0,23%); a Lisbona Psi 20 4.629 punti (+0,81%).
Lo spread tra Btp e bund tedeschi a dieci anni, che ha aperto a 514,91 punti, è tornato ad allargarsi e supera ora i 537 punti. Attualmente il differenziale si colloca a 522,06 punti.
Chiusura in calo oggi per la Borsa giapponese, con l’indice guida Nikkei a 8.488,09 punti (-0,24%). Chiusura in calo ieri anche per le Borse Usa. Dow Jones a 12.721,46 punti (-0,79%), Nasdaq a 2.890,15 (-1,20%).
Ribadiamo il nostro forte impegno per assicurare la stabilità dell’area euro nel suo insieme”. Così il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker in una breve nota diffusa all’indomani della decisione di Moody’s di rivedere al ribasso l’outlook per Germania, Olanda e Lussemburgo, confermando invece quello per la Finlandia. “Prendiamo nota della decisione di Moody’s – afferma Juncker in un comunicato – che conferma il rating molto forte per alcuni Paesi membri dell’eurozona, sostenuti da fondamentali solidi che questi ed altri Paesi dell’area euro continuano ad avere. In questo contesto, ribadiamo il nostro forte impegno per assicurare la stabilità dell’eurozona nel suo insieme”.
L’agenzia internazionale di rating ha rivisto al ribasso l’outlook, a negativa da stabile, la prospettiva di Germania, Olanda e Lussemburgo, tre Paesi a tripla A. Non si tratta di un taglio del rating ma della messa sotto osservazione. Moody’s allo stesso tempo ha confermato le tre AAA della Finlandia, la quale conta anche su un’outlook stabile.
A pesare sul peggioramento delle previsioni per Berlino è “la crescente incertezza sugli esiti della crisi del debito nell’area dell’euro considerato l’attuale quadro politico e l’aumentata sensibilità all’eventuale rischio che deriverebbe dalla sempre più probabile uscita della Grecia dall’Eurozona, incluso l’impatto che tale evento avrebbe sui Paesi membri dell’area euro, in particolare Spagna e Italia”. E “anche se tale evento fosse evitato”, per Moody’s “c’è una sempre maggiore probabilità che venga richiesto ampio sostegno per altri debiti sovrani dell’area euro, in particolare Spagna e Italia”.
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