Alemanno di nuovo nei guai: ex della Magliana consulente del comune. E scoppia la polemica
Esplode la polemica al Comune di Roma per l’incarico di consulente alle politiche sociali del Campidoglio assegnato dal sindaco Gianni Alemanno a Maurizio Lattarulo, un ex terrorista dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari), condannato, tra l’altro, con sentenza definitiva in quanto membro della Banda della Magliana. Secondo quanto riferisce la Repubblica Lattarulo sarebbe stato il braccio destro del boss De Pedis e luogotenente dell’estremista nero Massimo Carminati. Le opposizioni insorgono e chiederanno già dai prossimi giorni un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per chiarire la vicenda.
Ad annunciarlo i deputati del Pd, in primis, Ileana Argentin, membro della commissione Affari sociali della Camera ed esponente dei democratici di Roma, che aggiunge: “Nella Giunta Alemanno non è la prima volta che si apprende di consulenze e assunzioni che riguardano personaggi che sono stati indagati e condannati per gravi reati di terrorismo politico e per partecipazione a banda armata. In questo caso, però, la notizia è ancora più sconvolgente se pensiamo che come consulente del sindaco Alemanno per le Politiche sociali è stato assunto, con contratto a termine, un personaggio coinvolto in giri di racket, gioco d’azzardo e usura. Non c’è che dire un curriculum di tutto rispetto per un consulente del Sindaco della Capitale”.
”Se fosse confermata la notizia dell’assunzione ai servizi sociali del comune di Roma di Maurizio Lattarulo, saremmo di fronte all’ennesimo scandalo firmato Alemanno”, affermano poi i democratici Emanuele Fiano e Michele Meta confermando che sarà presentata un’interrogazione in Parlamento.
I motivi che hanno indotto il sindaco Alemanno a conferire a Maurizio Lattarulo l’incarico di consulente esterno (nei periodi che vanno da luglio a dicembre 2008 e da gennaio 2009 a dicembre 2010) “vanno chiariti”, ribadisce il consigliere capitolino del Pd Dario Nanni.
”Aver nominato in un incarico di particolare delicatezza un personaggio come il Lattarulo è non solo estremamente discutibile politicamente ma ancor più incomprensibile sotto il profilo professionale e comporta una enorme responsabilità circa gli incarichi assunti – precisa Nanni – Molti sono gli interrogativi che si addensano su una consulenza tanto ingombrante e che solo in aula consiliare possono essere chiariti all’intera città. Il sindaco di Roma non può tacere su una situazione che getta ulteriore discredito sull’Amministrazione Capitolina”.
E se anche Giancarlo Torricelli, coordinatore di Sel Area Metropolitana di Roma, sollecita Alemanno a chiarimenti (“Il sindaco questa volta non può fare spallucce, come ha fatto in passato”), il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli chiede le dimissioni. Il caso Lattarulo, afferma, ”getta l’ennesima ombra oscura sul sistema di potere che ha portato Alemanno al Campidoglio”, ora è necessario “che dal sindaco arrivino non solo chiarimenti, ma anche le dimissioni, perché non è possibile che nel governo della Capitale del nostro Paese ci siano, in ruoli strategici, personaggi che in passato hanno avuto rapporti organici e chiaramente documentati con l’estremismo di destra e la criminalità organizzata”.
Polemiche che fanno intervenire subito il vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso: ”Rimango veramente stupita dalle affermazioni lette oggi su un noto quotidiano nazionale e credo sia necessario fare chiarezza su quanto riportato. Innanzi tutto preciso che il signor Maurizio Lattarulo per il reato di banda armata legata ai Nar è stato prosciolto in fase istruttoria 20 anni fa e mai gli è stato imputato alcun reato di usura così come riportato dal quotidiano”. Spiega poi che quando ha conosciuto Lattarulo “nessun carico pendente risultava in tribunale e che era iniziato il suo percorso riabilitativo, conclusosi poi nel 2010 con sentenza definitiva di riabilitazione”. Così, precisa Belviso, “proprio per il suo passato, ho pensato potesse rappresentare un esempio concreto di persona riabilitata alla quale dare un’occasione nuova di vita”.
Lattarulo, ricorda Belviso, “ha poi lasciato spontaneamente l’assessorato nel 2010, dicendo che aveva trovato una soluzione lavorativa più stabile”. Alla luce dei fatti, sostiene il vicesindaco, “appaiono dunque davvero vergognosi e strumentali gli attacchi verso il sindaco che non conosce Maurizio Lattarulo, oggi riabilitato di fronte alla legge e competente nell’incarico che gli era stato assegnato, da parte di una sinistra ipocrita e falsa che prima fa dell’inclusione sociale una bandiera e poi, quando una amministrazione comunale concretamente si attiva per il reinserimento sociale degli ex detenuti, non indugia a strumentalizzare l’accaduto, citando anche notizie palesemente false”.
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