Strage di Denver, Holmes rischia la pena di morte: 24 capi d’accusa per il killer
James Holmes, l’autore della strage di Aurora, è stato formalmente incriminato di 24 capi d’accusa per omicidio e 116 per tentato omicidio. Il 24enne ex studente dell’università del Colorado rischia di essere condannato alla pena di morte per il massacro compiuto nel cinema del sobborgo di Denver dove 12 persone sono state uccise ed altre 58 ferite mentre vedevano la premiere del nuovo film di Batman.
Holmes è apparso per la seconda volta in aula, dopo quella della scorsa settimana in cui era apparso assente, con lo sguardo vitreo e perso nel vuoto. Anche questa volta l’imputato è rimasto praticamente in silenzio, salvo rispondere “sì” ad una domanda procedurale che gli ha rivolto il giudice William Sylvester che ha fissato la prima udienza preliminare per il 12 novembre.
La corte comunque ritornerà in aula il prossimo 9 agosto per deliberare sulla richiesta dei media di rendere pubblico il file relativo al caso. In particolare rimane aperta la controversia sulle notizie diffuse riguardo al notebook che Holmes avrebbe inviato allo psichiatra che l’aveva in cura. La difesa ha chiesto al giudice di scoprire la fonte della diffusione delle notizie relative al taccuino – in cui vi sarebbe illustrato l’intero piano d’attacco nel cinema – il cui contenuto, affermano gli avvocati, è protetto dal segreto professionale.
A differenza dello scorso 23 luglio, quando le televisioni di tutto il mondo hanno trasmesso in diretta le prime immagini del killer di Aurora, che ha ancora i capelli tinti di arancione come il personaggio di Batman ‘Joker’, questa volta non è stato permesso a fotografi e cameramen di entrare nell’aula. Presenti tra il pubblico amici e familiari delle vittime del massacro, mentre intorno all’edificio, e sui tetti di quelli circostanti, è stato disposto un massiccio dispositivo di sicurezza dalla polizia locale.
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