Il dl sviluppo passa al Senato: è legge. Soddisfazione di Passera: Molti elementi di crescita
Via libera del Senato al decreto sviluppo, con 216 voti a favore, 33 contrari e 4 astenuti. Con il via libera dfi palazzo Madama il provvedimento è legge.
Ingente il numero di assenti nelle votazioni al Senato sulla fiducia posta dal governo sul provvedimento. A non rispondere all’appello sono stati circa una settantina di componenti di palazzo Madama.
”Grande soddisfazione” per il via libera al decreto è stata espressa dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. ”Un dl importante, che tocca molti elementi dell’agenda per la crescita, che ogni mese viene arricchita di elementi”.
”Con questo provvedimento – sottolinea Passera – molti elementi vengono aggiunti, e ogni mese contiamo di aggiungere contributi”. Per rimettere in moto un Paese come l’Italia, ”dopo anni di non crescita, è necessario agire su tutte le leve della competitività”, osserva il ministro. ”Sulla crescita non ci sono scorciatoie, bisogna lavorare con grande umiltà e determinazione”. ”Le risorse sono poche, e si è cercato di concentrarle dove possono avere una maggiore leva per creare lavoro e occupazione”, sottolinea il ministro. Passera ringrazia quindi senatori e deputati per lavoro svolto; il provvedimento ”esce dal parlamento migliore, piu’ ricco piu’ affinato in molti aspetti. Siamo grati ai due rami del parlamento”.
L’approvazione del decreto trova il consenso di Confindustria che parla di “un segnale importante nella direzione dello sviluppo, ad esso – avverte però viale dell’Astronomia – dovranno ora fare seguito ulteriori azioni per liberare risorse per gli investimenti, rilanciare l’occupazione, soprattutto giovanile, e la domanda interna”.
“Il confronto costruttivo con Governo e Parlamento ha fatto sì che, durante l’iter di conversione, – sottolineano gli industriali in una nota – siano state accolte molte delle proposte di Confindustria in materia di semplificazioni, infrastrutture, efficienza energetica, edilizia. Queste ultime, in particolare, sono suscettibili di produrre un impatto positivo sull’occupazione e sugli investimenti, con possibili effetti anticiclici”.
Per Confindustria vanno bene anche le misure fiscali, in particolare le novità sull’Iva per cassa e sulla deducibilità delle perdite sui crediti, soprattutto in una fase di forte restrizione del credito che incide in particolare sulle pmi. Sono, invece, necessari ulteriori passi avanti sul tema degli strumenti finanziari per le imprese. Positivi gli interventi sull’agenda digitale, sulla revisione della legge fallimentare, sulla giustizia civile e le modifiche in materia di mercato del lavoro. Quanto alle misure di riordino degli incentivi per il Mezzogiorno, Confindustria auspica che seguano a breve interventi più incisivi per favorire occupazione e crescita. Infine, Confindustria ribadisce l’esigenza di intervenire con decisione e senza ritardo sui temi dell’innovazione e della ricerca, strategici per la crescita e la competitività delle imprese.
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