Argento per Cammarelle e per il Settebello, bronzo per la ritmica: 28 medaglie per l’Italia
Ratko Rudic affonda il Settebello e spegne i sogni dell’Italia. L’oro olimpico della pallanuoto maschile va alla Croazia: verdetto amaro, ma giusto. Dopo le imprese contro Ungheria e Serbia, gli azzurri campioni del mondo reggono solo fino a metà gara, poi sono costretti a inchinarsi davanti a una squadra che qui a Londra si è rivelata invincibile.
Finisce 8-6 per la Croazia, portata per la prima volta nella sua storia al trionfo olimpico proprio dal ct che aveva firmato vent’anni fa l’ultimo successo azzurro ai Giochi di Barcellona. Il maestro Rudic impartisce una dura lezione all’ex allievo Sandro Campagna. Il 2-0 iniziale firmato da Gallo e Felugo illude l’Italia, poi le parate di capitan Tempesti non bastano per arginare la Croazia. La squadra di Rudic dopo la falsa partenza stringe le maglie in difesa e diventa sempre più letale in attacco. I croati costruiscono il sorpasso fra il primo e il secondo quarto con i gol di Buljubasic, Jokovic e Barac. E da lì in poi la partita cambia volto e padrone.
L’uomo che suona la sveglia per l’Italia è come sempre Felugo, ma dopo il pari degli azzurri la Croazia allunga con una doppietta di Boskovic e arriva all’ultimo quarto avanti per 5-3. L’uno-due di Jokovic spezza definitivamente le certezze e le speranze italiane. Sul 7-3 la Croazia si limita a gestire il vantaggio con autorità. Le reti di Giorgetti e Presciutti non bastano per riaprire la partita.
Il gol del definitivo 8-6 firmato da Felugo rende solo meno amaro il parziale. Finisce con Rudic in acqua che si gode il meritato bagno di gloria. L’Italia, invece, resta ancorata al ricordo di Barcellona ’92 ma con un argento e tante certezze in piu’ rispetto al recente passato.
Roberto Cammarelle ha vinto la medaglia d’argento nei pesi supermassimi +91 kg ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Il pugile italiano, campione a Pechino 2008, ha chiuso sul 18-18 la sfida con l’inglese Anthony Joshua che e’ stato decretato campione dalla giuria. L’azzurro in vantaggio dopo i primi due round 13-10 ha perso, secondo un verdetto molto discutibile dei giudici, il terzo round 8-5 con la medaglia d’oro che e’ andata al pugile di casa. Inutile il riscorso presentato dall’Italia, che è stato respinto confermando l’argento per Cammarelle.
“Dovevo essere io la medaglia d’oro? Grazie ma non basta, i cinque giudici non me l’hanno data e sono qui a raccontare una sconfitta che non ho subito, anche se nella terza ripresa non fatto quello che dovevo fare”, commenta con amarezza Cammarelle. “Sapevo che avevo le giurie abbastanza di parte, ma pensavo di averle convinte nelle prime due riprese, poi hanno dato un verdetto di parità che brucia tanto. Ho conquistato tre medaglie d’oro alle Olimpiadi ma non mi ripaga da questa grande amarezza. Preferivo avere due medaglie d’oro che sapere cosa vuol dire perdere la finale”.
Cammarelle aveva vinto la medaglia d’oro a Pechino 2008. “In Cina ho avuto meno problemi, la giuria era abbastanza d’accordo. Qua pensavo che sarebbe bastato arrivare ai punti, ma ho peccato di presunzione in quello, comunque ho dato tutto quello che potevo dare -ha proseguito il pugile azzurro a Sky-. Ho fatto una bella carriera, ho dimostrato negli anni di non mollare mai. I Giochi sono il massimo riconoscimento che un dilettante possa raggiungere. A 24 anni sono arrivato da numero 1 ai Giochi di Atene 2004 e il bronzo non mi e’ bastato. Ho lavorato per vincere sempre le Olimpiadi, una volta ci sono riuscito, due no, ma se penso che due mesi e mezzo fa non dovevo venire…”. Cammarelle e’ alla sua ultima olimpiade. “Il pugilato quello classico dei dilettanti morira’ con me. Ai prossimi Giochi ci sara’ un altro modo di combattere. Questo argento lo dedico a mia moglie e ai miei due figli che mi hanno supportato con amore, e a tutto il team e ai miei compagni”.
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