Auto blu, i tagli fatti non bastano: il 44% delle amministrazioni non ha ridotto i costi
Sul taglio della spesa per le auto blu la PA italiana sta facendo delle economie, ma i risultati non sono ancora sufficienti: il 44% delle amministrazioni è in ritardo nel risanamento. E’ quanto rileva il Dipartimento della Funzione pubblica in base al monitoraggio sulla spesa, la percorrenza media e il numero di autisti impiegati, realizzato dal Formez dal 10 maggio al 30 giugno 2012. Secondo lo stesso ministro Filippo Patroni Griffi ”la Pubblica Amministrazione può e deve fare di più”. “Molte Amministrazioni stanno affrontando con serietà il problema della riduzione dei costi del parco auto, ed in particolare delle ‘auto blu’ (le auto assegnate a persone o comunque condotte da autisti). I risultati di questi due ultimi anni – circa 280 milioni di euro all’anno risparmiati – portano nelle casse dello Stato un piccolo tesoretto grazie all’impegno profuso in questi mesi”. “L’auto pubblica, salvo casi specifici e determinati, deve avere funzioni di servizio e non di rappresentanza o peggio di esibizione di status – continua il ministro – la riduzione, tuttavia, sarebbe dovuta essere in termini percentuali di 20 punti. Ci siamo fermati al 16, che è un risultato importante ma non è raggiunto l’obiettivo. Tanto più che per l’anno prossimo il target da conseguire è – 50%”. “Proprio per questo proseguiremo il monitoraggio e – prosegue Patroni Griffi – investiremo l’Ispettorato di Funzione Pubblica di verificare le amministrazioni che si sottraggono ai controlli e coloro che non rispettano le regole”.La spesa complessiva, sostenuta nel 2011 per la gestione del parco auto in dotazione alle pubbliche amministrazioni, ammonta a un miliardo e 220 milioni di euro (escluse targhe speciali, corpi di Polizia, forze armate), di cui oltre il 73% riguarda il costo del personale. Le auto della Pa hanno percorso circa 700 milioni di chilometri nel 2011. Il taglio della spesa sulle auto blu, che è anche un obiettivo importante nell’ambito della spending review, ha riguardato soprattutto la spesa per l’acquisto in proprietà -32,4%, con un risparmio complessivo per il biennio di oltre 10 milioni di euro. Sono diminuite anche del 19,7% le spese di gestione non ripartibili (costi di stazionamento, rimborsi spese, buoni taxi, affitti di immobili, ecc.). In termini assoluti il risparmio maggiore è nella spesa per il personale, principalmente autisti (-17,9%). Aumenta, invece, quella per il noleggio: +7,3%, pari a 3,5 milioni per il biennio, a seguito della decisione delle Pa di detenere sempre meno auto in proprietà.
La spesa per i consumi si è ridotta del 5,7% sul totale con un risparmio di quasi 10 milioni di euro. Da considerare che il risparmio sarebbe stato superiore del doppio se non ci fosse stato il rialzo dei costi di carburante. La maggiore voce di spesa continua a essere rappresentata dal personale (sia di guida che addetto alla gestione): è pari al 73,3% della spesa totale. In termini assoluti, riferisce il Dipartimento della Funzione pubblica, rispetto al 2009 la riduzione della spesa è superiore a 200 milioni di euro annui; riduzione che sale a 280 milioni di euro annui per il 2012, sulla base della ulteriore diminuzione delle autovetture, avvenuta nel primo semestre.Ma quanti enti hanno effettivamente invertito la rotta? Le amministrazioni che hanno realizzato dei risparmi, considerando anche le spese per il personale, sono l’81,6%; e di questo, però, solo il 31,4% ha raggiunto o superato la quota di risparmio prevista dalla legge (20% in meno di costi rispetto al 2009). Il 18,4% degli enti ha invece addirittura aumentato la spesa, e il 6,1 di oltre il 20%.
Per quanto concerne la PA locale, a livello regionale, la maggiore riduzione percentuale sulla spesa complessiva tra il 2009 e il 2011 è stata riscontrata in Friuli Venezia Giulia (-30,9%), in Toscana (-24,9), in Veneto (-22,6), in Emilia Romagna (-21.6%), in Puglia (-20,4), nelle Marche (-19,8) e nel Lazio (-19,0). La media di queste Regioni ha superato l’obiettivo del taglio del 20% della spesa. Inferiore al 10% il taglio della spesa in Sardegna (-8,4%) e in Abruzzo (-6,9).
Social