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Messico, guerra tra cartelli: famiglia di 7 persone sterminata a Veracruz, uccisi 4 bambini

Messico, guerra tra cartelli: famiglia di 7 persone sterminata a Veracruz, uccisi 4 bambini

Un’intera famiglia messicana di sette persone – tra cui 4 bambini – è stata uccisa nella sua abitazione a Manlio Fabio Altamirano, nello stato sudorientale di Veracruz. Ad avvertire le autorità sono stati i vicini: e dai primi accertamenti sembrerebbe che la morte risalga a circa 72 ore fa. E’ stata aperta un’inchiesta per chiarire le circostanze della morte e risalire ai responsabili. Lo stato di Veracruz è teatro di una escalation di violenze legate alla guerra tra quattro cartelli per il controllo del traffico della droga.Secondo quanto scrive il ‘Washington Post’, per la prima volta in più di cinque anni in Messico si registrano segnali di una diminuzione del fenomeno della violenza, che si era aggravato ogni anno da quando nel 2007 il presidente Felipe Calderon aveva lanciato un’offensiva contro i cartelli della droga. Il ‘Washington Post’ cita le statistiche relative al periodo gennaio-maggio 2012, che indicano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una diminuzione di otto punti percentuali negli omicidi attribuiti alle attività dei narcotrafficanti.Le statistiche sembrano incoraggianti anche ad un livello locale: il tasso di omicidi rilevato a Tijuana, uno dei luoghi in cui si registravano più episodi di violenza legata al traffico di droga, è diminuito del 42 per cento rispetto al 2008 e Ciudad Juarez, considerata fino a poco tempo fa la città più violenta del continente americano, se non del mondo intero, ha fatto registrare un calo del 60 per cento del numero delle morti violente nei primi sei mesi del 2012, rispetto all’anno precedente (nella città oltre 10.500 persone sono state uccise da quando i cartelli Sinaloa e Juarez hanno iniziato a farsi la guerra nel 2008). La strada da percorrere resta lunga: 8 dei 32 stati del paese continuano ad avere alti livelli di violenza, con alcune aree di fatto trasformate in zone di guerra. Lo stato di Tamaulipas ad esempio resta di fatto ingovernabile tanto che il governo messicano ha dispiegato 10mila unità di polizia e dell’esercito in quel solo stato.