Venerdì 17, quando la superstizione va in vacanza: scaramanzia sotto l’ombrellone
Non solo asciugami, occhiali da sole e creme abbronzanti oggi sotto l’ombrellone ma anche aglio, cornetti portafortuna e amuleti ‘anti jella’. La giornata di oggi, venerdì 17, incombe infatti su tutti i superstiziosi, compresi quelli in vacanza.
Composita l’origine della credenza popolare legata al numero 17 come giorno di sventura. Disprezzato già dai seguaci di Pitagora, il 17 nell’Antico Testamento è la data di inizio del diluvio universale. Inoltre, sulle tombe degli antichi romani era comune l’iscrizione ‘VIXI’ (‘ho vissuto’), confusa col tempo, a causa del diffuso analfabetismo, con il numero diciassette scritto secondo l’alfabeto romano (XVII).
Dall’unione con il venerdì giorno della morte di Gesù nasce una superstizione tipicamente italiana, il venerdì 17, che non si trova altrove. Nella maggior parte dei Paesi infatti il giorno più temuto è infatti il venerdì 13.
Dagli ultimi rilevamenti di Eurobarometro, il servizio di sondaggi e analisi della Commissione Europea, dedicato alla scienza e alla ricerca, emerge che in Italia 58 persone su 100 ammettono di essere attratte da “idee irrazionali e superstizioni”, di fronte al 40 per 100 della media europea. Tra i paesi europei più superstiziosi ci piazziamo al terzo posto, dietro solo alla Lettonia (60%) e alla Repubblica Ceca (59%).
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