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Intercettazioni, Ingroia ribatte a Monti: E’ la politica ad aver sconfinato

”Questi anni sono stati teatro di reciproche accuse e invasioni di campo. Io credo pero’ che da parte nostra, della magistratura, non ci siano mai stati sconfinamenti; semmai ci sono stati da parte della politica. Detto questo, mi auguro che al piu’ presto possibile si stabilisca un clima di maggiore collaborazione istituzionale”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, intervistato nel programma KlausCondicio, in onda su You Tube.
”Ho apprezzato le dichiarazioni del premier Monti quando, il 23 maggio scorso, in occasione della commemorazione di Capaci, ha sostenuto che l’unica ragion di Stato e’ quella dell’accertamento della verita’ – ha aggiunto Ingroia – Non condivido invece le ultime rilasciate dal nostro presidente del Consiglio sull’operato della Procura di Palermo, ma ovviamente ognuno ha il diritto di sostenere le proprie opinioni”.
Quanto poi alla morte di Loris D’Ambrosio, Ingroia afferma di non aver provato “nessun senso di colpa ma profondo dispiacere sul piano umano, questo si”’. ”Dispiacere per la perdita di un collega che conoscevo da tanti anni – spiega Ingroia – e che incrociavo nei corridoi del Ministero della Giustizia, allorquando era capo di Gabinetto facendo parte di commissioni tecniche; che ho apprezzato, e con il quale ho collaborato in anni diversi”.
”Quando muore un collega che tu apprezzi, ovviamente sei dispiaciuto”, ribadisce il procuratore aggiunto di Palermo. ”So non esserci e non poter esserci nessuna relazione tra la sua morte e le nostre indagini; indagine dove tra l’altro D’ambrosio era testimone; e sempre come testimone era stato sentito. Nessun addebito gli era stato mosso dalla Procura di Palermo – chiarisce infine Ingroia – quindi non vedo per quale motivo dovrei mettere in relazione le due cose”.