Jackie Kennedy, mezzo secolo di storia a Ravello tra glamour e nuotate
Jackie Kennedy a Ravello. Cinquant’anni di storia, di aneddoti, di glamour. Era il 1962 la first lady americana era giunta in Costiera, accompagnata dalla figlia Caroline, dalla sorella principessa Lee Radziwill con il suo primogenito Anthony. L’affascinante Jackie aveva deciso di trascorrere una vacanza tranquilla, nella villa Episcopio, di proprietà del duca diSangro, già residenza di Vittorio Emanuele III, lontano dai riflettori e dai media. Riposo, mare e bagni per la first lady, soprattutto sci d’acqua, uno sport che adorava. Forse per dimenticare, si sussurrò, i reiterati tradimenti del marito, la morte discussa di Marylin Monroe. A Ravello le fu concessa la cittadinanza onoraria e oggi c’è in paese una targa che ricorda il suo soggiorno. Non era difficile vederla pranzare in piazzetta o sorseggiare un drink accanto agli amici di sempre, l’Avvocato, Gianni Agnelli, si parlò persino di un flirt tra i due, Mario d’Urso, nella cui villa di famiglia, a Conca dei Marini, era spesso ospite.
Nuotate, sci nautico, ‘promenade’ in barca sul ‘Veliero blu’, ormeggiato alle banchine del Porto di Amalfi, accompagnata sempre da Giovanni Agnelli, drink al Duomo al bar Santo Domingo e passeggiate su una Fiat 600 decappottabile messa a disposizione dalla Fiat. ”Giornate indimenticabili per la first lady americana, che dopo il suo primo soggiorno a Ravello aveva promesso di ritornare”, ha raccontato all’Adnkronos Armando Malafronte, creatore di eventi e stilista che a Jackie Kennedy ha dedicato una linea di abbigliamento. ”Perché a Ravello, aveva confessato agli amici più cari mi sono sentita come a casa. Purtroppo quel secondo viaggio non ci fu mai – ha ricordato ancora Malafronte -. Un anno dopo il presidente degli Stati Uniti sarà ucciso a Dallas. Jackie non ritornò più a Ravello”. La sua presenza è comunque ancora vive tra le stradine e le boutique del centro, nei ristoranti.
”Jacqueline Kennedy amava pranzare con un primo molto particolare – ha raccontato ancora Malafronte – che è poi diventato un piatto tipico della Costiera. Spaghetti fatti in casa ‘conditi’ con zucchine saltate in un trito di cipolla e ripassate nel l’uovo. Una sorta di carbonara vegetariana”. Nei negozi si possono acquistare, in ricordo di Jackie, i pantaloni a sigaretta in lino bianco che tanto amava la first lady, chez Caprice nella piazza del Duomo i celebri sandali capresi, interamente realizzati a mano, senza chiodini, ma rivisitati con un tocco di glamour, più contemporaneo. ”Un tempo il sandalo in cuoio era rivestito con stoffe floreali”, ha raccontato all’Adnkronos, la moglie del proprietario del Caprice, Antonio Tarriciello. ”Le nuove versione sono, oggi, impreziosite di cristalli Swaroski, di decorazioni realizzate in filigrana. Si rifanno ai sandali capresi, ma forse sarebbe più giusto chiamarli sandali- gioiello. Con una novità – ha proseguito- il tacco creato con pregiati legni di faggio, quattro, cinque centimetri al massimo”.
E dai pantaloni della first lady, ai foulard, ai sandali capresi, ai tubini immacolati che Armando Malafronte ha immaginato per il suo personaggio omaggio all’affascinante Jacky. ”Una dedica ad una persona speciale – ha raccontato ancora Armando Malafronte -. Con uno stile unico, inimitabile. Come era Jackie Kennedy”. ”Gli abiti sono stati realizzati in lino – ha continuato-. Ricordano i tubini che lei prediligeva tanto, girocollo, lunghi sino al ginocchio. Molto classici e stilizzati. La mia versione è meno rigida, più glamour, scollata dietro, sino alla schiena, linee essenziali come i tubini indossati dalla first lady ma con fiocco in vita, petali di rose, fiori, dettagli intarsiati, applicati, dipinti”.
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