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Lusi resta in carcere: il Riesame boccia la scarcerazione dell’ex tesoriere della Margherita

Ancora un ‘no’ alla scarcerazione del senatore Luigi Lusi, ex Tesoriere della Margherita, finito in carcere con l’accusa di aver ‘saccheggiato’ le casse dei Dl. La decisione è del Tribunale del Riesame, presieduto da Renato Laviola, chiamato alla fine dello scorso luglio, su rinvio della Cassazione, a ridiscutere per rilievi procedurali l’ordinanza con la quale lo stesso tribunale del Riesame con diversa composizione aveva negato la scarcerazione. La procura aveva invece dato parere favorevole alla scarcerazione.
La Cassazione aveva annullato disponendo un nuovo esame l’ordinanza di custodia in carcere il 31 luglio scorso e nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame si era riunito per riesaminare i punti sui quali si era soffermata l’attenzione della Suprema Corte.
A sostenere la difesa di Lusi, che è accusato di associazione per delinquere, calunnia, appropriazione indebita e illecito reimpiego di capitali, sono stati gli avvocati Renato Archidiacono e Luca Petrucci, che ora si accingono a riproporre davanti alla Suprema Corte un nuovo ricorso nel tentativo di giungere alla scarcerazione o quanto meno alla concessione degli arresti domiciliari al senatore che aveva chiesto, in caso di accoglimento della sua istanza, di essere mandato a scontare gli arresti domiciliari in un convento dell’Abruzzo.
Per quanto riguarda l’attuale posizione processuale dell’ex tesoriere della Margherita, all’inizio di agosto il gip Simonetta D’Alessandro aveva già confermato lo stato di detenzione a Rebibbia subordinando un eventuale provvedimento meno afflittivo alla restituzione da parte di Lusi dei danari della Margherita trasferiti in Canada. Anche in questo caso la Procura della Repubblica aveva dato parere favorevole alla scarcerazione o quanto meno agli arresti domiciliari purché le somme in questione fossero restituite.