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World Urban Forum, 160 Paesi a Napoli per discutere di città e sviluppo sostenibile

Cinquemila visitatori accreditati, 160 Paesi da tutto il mondo ma soprattutto moltissimi colori e tantissime idee in circolo: è il World Urban Forum giunto alla sesta edizione e che dopo essersi svolto in Brasile, a Rio de Janero, due anni fa, quest’anno si svolge alle pendici del Vesuvio negli spazi della Mostra d’Oltremare a Napoli organizzato da UN-Habitat, dal Governo Italiano, dalla Regione Campania, attraverso la Fondazione Campania dei Festival, e dal Comune di Napoli.
Obiettivo del forum è quello di discutere e di esaminare implicazioni e conseguenze della crescita demografica nei contesti urbani e al contempo di trovare nuove forme e nuove pratiche di miglioramento della qualità della vita stessa, quando essa si intende sia come benessere economico sia come realizzazione personale attraverso processi di urbanizzazione sostenibile.
Molti i temi sul tavolo del Forum tra cui la pianificazione urbana le sue istituzioni e la sua regolamentazione; il miglioramento della qualità della vita; l’equità e la prosperità come distribuzione della ricchezza e delle opportunità; la produttività delle città affinché diventino innovative e competitive; la mobilità urbana quando si fa energia e sostenibilità ambientale.
Compito del forum, in accordo con la mission dell’Agenzia delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani con sede a Nairobi, è quello di esaminare e monitorare l’andamento dell’urbanizzazione delle città soprattutto valutandone sia sulle comunità che sull’economia.
La Mostra d’Oltremare è in questi giorni un corpo vivo e brulicante di colori: uomini d’affari con caftani con caftani e copricapo tipici, donne eleganti fasciate dai tessuti batik. Ma il forum è anche momento di confronto, non solo città e sviluppi urbani ma anche cultura e tradizioni che si mischiano tra i padiglioni allestiti e nelle pause tra una conferenza e l’altra non si può perdere l’occasione di bere un the allo stand del Baharain, un dolce palestinese al pistacchio, ammirare manufatti cinesi, mangiare una fetta di pizza.