Bersani parla chiaro: Sarà il voto a decidere chi governerà non i banchieri
“Tocca solo agli italiani decidere chi governerà”. Il segretario Pd Pierluigi Bersani interviene alla Festa democratica di Reggio Emilia e affronta subito l’argomento che tiene banco fra i partiti: l’ipotesi di un Monti-bis.
Bersani ha assicurato “lealta’” al governo Monti, promettendo anche di rivendicare con “franchezza e le proprie idee e posizioni”, ma “senza trucchi, non faremo imboscate”. Il leader del Pd ha ribadito che “garantiremo la stabilita’ del governo Monti e tuttavia parleremo anche delle elezioni, a meno che Moody’s e Standard and Poors’ non le aboliscano, sostituendole magari con qualche consultazione tra banchieri”.
Parlando anche della crisi economica, Bersani ha sottolineato che “la finanza non deve piu’ avere licenza di uccidere, deve mettersi al servizio e non al comando dell’economia e del lavoro”.
Il leader del Pd lancia poi un “appello a tutto il campo del centrosinistra” ed esorta a “prendere l’impegno per governare, ma stavolta senza incertezze e senza divisioni”. Bersani da parte sua si impegna, dopo le primarie: “Se tocchera’ a me, non ci sara’ il mio nome nel simbolo”.
“Diremo al Paese che vogliamo prenderci le nostre responsabilità. Siamo un partito popolare, senza padroni. Siamo il partito riformista del secolo nuovo” che e’ riuscito a mettere su “il piu’ grande appuntamento di popolo che si svolga in Italia” ha affermato Bersani dal palco della Festa democratica di Reggio Emilia.
Il leader del Pd ha strappato forti applausi poi quando ha difeso il presidente della Repubblica. “Abbiamo assistito ad attacchi contro un uomo integro come Napolitano che saluto con stima e affetto. Non siamo stati ciechi di fronte ad attacchi che non passeranno”.
Il segretario del Pd è poi tornato sul tema dei matrimoni gay. ”Non c’e’ ragione che si neghi agli omosessuali italiani il diritto all’unione civile o ad una legge contro l’omofobia” ha ribadito Bersani.
Sul fronte delle riforme infine, secondo il segretario del Pd la “prossima legislatura deve essere costituente”. Bersani ha ipotizzato la creazione di “uno strumento a base parlamentare per redigere una nuova seconda parte della Costituzione”.
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