Verdone: Cinema italiano in crisi? E’ perché parliamo troppo dei nostri “condomini”
I film di casa nostra parlano troppo dei “nostri condomini e non affrontano temi universali”. Parola del regista Carlo Verdone che interviene nella polemica veneziana sull’eccessiva autoreferenzialità delle pellicole italiane. “L’Italia – spiega il regista – è un Paese che ha poca mentalità europea. Basta guardare le prime pagine dei nostri quotidiani, sempre occupate da litigi in stile condominiale. La nostra è una mentalità chiusa: abbiamo uno sguardo limitato che ci porta a raccontare storie che riguardano soltanto la nostra circoscrizione”.
Per il nostro Paese, evidenzia Verdone, “c’è bisogno di uno scatto di originalità con cui affrontare temi che non riguardano soltanto la nostra realtà, come ad esempio la disoccupazione e la scomparsa della classe media. Questioni – precisa – che coinvolgono anche altri Paesi e non solo l’Italia. Il nostro problema è che dobbiamo acquisire una maggiore mentalità europea”.
Verdone si sofferma anche sul film di Marco Bellocchio, ‘Bella addormentata’, sottolineando che si tratta di una pellicola “che affronta un tema universale, come quello del fine-vita, e non solo italiano. Merita grande rispetto ed è ben interpretato. Bellocchio è un autore con la ‘A’ maiuscola”, conclude il regista romano.
Anche il regista Ferzan Ozpetek interviene, con l’Adnkronos, nella polemica veneziana: “Il problema non è il cinema italiano all’estero ma il cinema italiano in Italia”. “Si può raccontare qualsiasi cosa -spiega- ma il problema è che la gente non è curiosa e non va a vedere i film. Non ha interesse a vederli”.
Una scarsa attenzione determinata, secondo il regista, “dalla crisi economica, dal costo eccessivo dei biglietti o dalla cattiva politica realizzata negli ultimi anni contro il cinema”. “Non credo- aggiunge Ozpetek – che i nostri film siano troppo autoreferenziali: tutto dipende dal film o dal regista e non si può generalizzare. Anche perché molte pellicole di Venezia andranno in giro in tanti festival del mondo. La cosa più importante è far ritornare il pubblico nelle sale”, conclude il regista.
Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, parlando con l’Adnkronos smorza la polemica veneziana. “Non credo che i nostri film siano sempre autoreferenziali anche perché tante pellicole che coproduciamo vanno in giro per il mondo – osserva Del Brocco – Ci sono film, anche piccoli, che sono andati in 30-40 o addirittura 50 festival internazionali. E la stessa opera di Bellocchio è già stata inviata in tanti festival internazionali. D’altra parte non si può generalizzare”.
Quanto poi alla mancata premiazione al Festival di Venezia di ‘Bella addormentata’, prodotto in collaborazione con Rai Cinema, Del Brocco sottolinea: “E’ evidente che i giudizi delle giurie si accettano e noi li abbiamo sempre accettati. Abbiamo soltanto espresso il nostro dispiacere che un film così bello non abbia avuto premi. Tutto qui, non vogliamo fare polemiche”, conclude Del Brocco.
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