Pd, parte il tour di Renzi. Il sindaco lancia la sfida: Chiedo i voti al centrodestra e se perdo aiuto chi vince. Cacciari: Ridicolo
”Da Verona annuncio ufficialmente la mia candidatura a guidare l’Italia per i prossimi 5 anni. Pongo il mio onore, la mia parola nel meritare la vostra fiducia, la vostra amicizia, il vostro sostegno”. Sotto lo slogan ‘Adesso!’ il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha datp il via alla campagna elettorale per le primarie nel Pd, e quindi per governare il Paese. E di fronte a un migliaio di sostenitori Renzi ha lanciato ”le tre parole d’ordine che saranno il cardine per il governo del Paese: futuro, Europa, merito”. E se il ‘giovane’ 37enne del Pd dovesse arrivare a Palazzo Chigi il suo primo atto sarà creare un ‘freedom information act’ “ovvero massima trasparenza per ciascuno su bilancio e atti. Tutto deve essere messo online per modificare il rapporto fra gente e amministrazione”.
Guardia ”oggi provo un’emozione profonda, perché io credo che la politica oltre alle regole sia soprattutto emozione”, ha detto Renzi che ha quindi sottolineato che la politica ”non è il lusso delle auto blu ma sono le relazioni umane che riescono ad intraprendere con gli altri. Il potersi riconoscere l’un l’altro”. Quindi sulla sua campagna elettorale ha spiegato che ”è una fortuna poter viaggiare, in camper, e trovarsi insieme per ridare dignità alla politica e orgoglio nel senso di un cammino condiviso”.
Per il ‘rottamatore’ “il centrosinistra vince se non fa catenaccio, se non gioca in difesa, ma va all’attacco”. E poi ha sottolineato: “Io non ho paura a chiedere i voti anche al centrodestra, non alle primarie, ma perché voglio andare a stanare gli elettori del centrodestra dalle loro delusioni: volevano l’abbassamento delle tasse e si sono ritrovati con l’aumento delle tasse, volevano un milione di posti di lavoro e si sono ritrovati con una disoccupazione in aumento”. Per questo, ha detto Renzi, ”non abbiamo paura di venire a stanarvi elettori del centrodestra, a prendere i vosti voti, perché noi del Pd vogliamo vincere e sono convinto che se saremo capaci di raccontare per davvero la nostra idea di un’Italia migliore potremo prendere anche i loro voti”.
Il sindaco di Firenze si è poi rivolto al suo sfidante numero uno: “Devo ringraziare Bersani per tanti motivi ma non per le primarie, non sono una ‘concessione’. Le primarie sono un elemento costitutivo del Partito democratico, chi le nega nega il Pd”. E il ‘rivale’ di Bersani ha comunque assicurato che “se si perde si dà una mano a chi ha vinto, e io non farò certo una formazioncina di serie zeta. Staremo in prima fila. Se si vince – ha proseguito – ipotesi che considero poco oggi, ma abbiamo mesi per fagli ‘cambiare idea’, e poi, bisogna cambiare l’Italia. Per farlo -ha ribadito- servono tre cose: Europa, futuro, merito”.
Renzi non rinuncia però a qualche bordata rivolta ai dirigenti : “Oggi sui giornali ho visto una foto se possibile ancor più grigia di quella di Vasto, è quella del ‘Palazzaccio’ con gli esponenti di una sinistra che non vuole governare il Paese. Sono gli stessi che hanno mandato a casa Romano Prodi ed è per questo che è una foto che deve andare in archivio”.
”Mi sono sentito umiliato come iscritto al Pd – afferma – quando dopo il fallimento del governo Berlusconi ho visto che la nostra classe dirigente non è riuscita a presentare una proposta concreta di governo, e il presidente della Repubblica ha dovuto dare il mandato a un tecnico-tutore”.
”Romano Prodi ha vinto due volte le elezioni e due volte il centrosinistra lo ha mandato a casa, vediamo questa volta, se ci riusciamo, di non ripetere questa ‘esperienza”’.
“Come diavolo fa Renzi a chiedere il voto del Pdl? Non corre per il Pd? Siamo alle barzellette. Io non sono mai stato un patito delle primarie ma e’ evidente che occorre un minimo di regole”. Massimo Cacciari non ha dubbi: rivolgersi, come ha fatto il sindaco di Firenze, agli elettori del centro destra per battere Bersani e’ una “farsa”. “Il modo di comportarsi di Renzi -dichiara l’ex sindaco di Venezia in un’intervista alla ‘Stampa’- e’ come se Obama avesse chiesto il voto ai repubblicani alle primarie per battere i candidati del suo stesso partito. E’ un’arlecchinata, una buffonata assoluta”. Avere delle regole e’ indispensabile, osserva ancora Cacciari, e andrebbero fatte subito. “E’ gia’ successo che gli elettori di schieramento opposto abbiano cercato di determinare il risultato nel Pd: non e’ un mistero per nessuno che Pisapia a Milano ha vinto perche’ Comunione e Liberazione e’ andata a votare in massa per lui, convinta che Boeri sarebbe stato un avversario troppo forte per la Moratti. E per fortuna mal gliene incolse”. Vincera’ Bersani, assicura il sindaco-filosofo, e se Renzi “non prende almeno il 30% lascia il Pd. A meno che il Pdl non vada a votare per lui e prende il 35%”. Quanto alle elezioni, Cacciari si dice convinto che il Pd e Vendola saranno alleati e che, insieme, alla fine, stringeranno un patto di governo con Casini e l’Udc. “Ed e’ piu’ probabile che stavolta la coalizione tenga. Del resto Bersani sarebbe un buon presidente del Consiglio: sa governare. Con Monti al Quirinale, certo. Mica puo’ fare il ministro dell’Economia a Bersani”.
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