Sollecito: la mia verità con Amanda. Raffaele racconta in un libro il caso Meredith e gli errori della polizia
Raffaele Sollecito, la cui storia d’amore con la studentessa americana Amanda Knox e’ finita in un caso criminale che ha portato entrambi in un carcere italiano per quattro anni, ha scritto un libro in uscita a giorni. In esso difende la loro innocenza ma riconosce anche che il loro comportamento dopo l’uccisione della studentessa inglese Meredith Kercher, e’ stato a volte bizzarro e ha dato molti motivi di sospetto alla polizia. La coppia è stata imprigionata nel novembre 2007 per la uccisione brutale della studentessa inglesa Meredith Kercher, trovata a casa di Knox a Perugia, a nord di Roma. Una corte d’appello ha ribaltato il primo verdetto di condanna a 26 anni e li liberò lo scorso autunno per assoluta mancanza di prove a loro carico.
Ora Raffaele Sollecito ha scritto un libro “Honor Bound” che uscirà il 18 settembre. L’Associated Press ha acquistato una copia anticipandone i contenuti. In esso egli descrive come la loro vita divenne un incubo: l’orrore di essere sospettati di aver ucciso Meredith Kercher, le incomprensioni che li ha fatti precipitare tra i maggiori sospettati, i loro ritratti nei tabloid come due criminali freddi , due mostri irriconoscibili a se stessi. Amanda Knox è diventata cosi’ per i giornali “Foxy Knoxy” ricevendo l’attenzione piu’ morbosa per aver acquistato biancheria intima dopo l’uccisione di Meredith mentre Sollecito l’accarezzava e la baciava, ignari delle telecamere stradali che li stava riprendendo.
La polizia ha trovato il loro comportamento “strano” , osserva Sollecito e ha ammesso che non avevano “un alibi vero e proprio la notte del 1 novembre, tranne quello di essere stati insieme da soli e senza testimoni”. Anche Amanda sta anche scrivendo un libro, che uscirà la prossima primavera. Il suo accordo con HarperCollins, prevede un compenso di $ 4 milioni. La coppia è stata arrestata come si ricordera’ alcuni giorni dopo la morte di Melissa Kercher. La corte d’appello ha trovato la teoria della pubblica accusa inconsistente non supportata da alcuna prova. I pubblici ministeri hanno fatto appello contro l’assoluzione, ed ora il caso finira’ in Cassazione il prossimo marzo. Sollecito critica spesso la polizia per la gestione del caso, ipotizzando un complotto inverosimile invece che accettare la spiegazione più semplice che Rudy Guede, l’unico imputato inchiodato dalle prove del Dna, aveva da solo commesso il delitto, perche scoperto da Meredith mentre stava rubando in casa sua. Sollecito scrive che ha incontrato Amanda Knox in un concerto di musica classica presso l’Universita per Stranieri il 25 ottobre 2007 – una settimana prima della morte di Melissa Kercher. Aveva chiesto il suo numero, e lei gli aveva detto di andare al bar dove lavorava quella notte. Alla fine del turno, scrive, hanno fatto una passeggiata, si tenevano per mano e si baciarono poi andarono a casa di Amanda dove trascorsero la notte.
Ben presto divennero inseparabili, trascorrendo le notti nell’appartamento di Amanda. Facevano la spesa alimentare insieme e una gita turistica ad Assisi. Sollecito ha raccontato la sua prima notte in carcere, dicendo che oscillava tra i”grandi ondate di indignazione e un fastidioso senso di colpa.” Ha detto che mentre sapeva di essere innocente, era arrabbiato con se stesso per avere una memoria confusa della notte dell’uccisione perché lui e la Knox avevano fumato marijuana.
Quando fu assolto, Sollecito scrive che si sentiva una “gioia indescrivibile”. Vide Amanda singhiozzare, e che in seguito ebbe un momento privato con lei nel seminterrato del palazzo di giustizia, in attesa di essere riportato in carcere per l’ultima volta: lei gli strinse la mano e disse che non vedeva l’ora di tornare a casa e abbracciare la famiglia e gli amici.
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