Si estende la rabbia islamica: da Bengasi a Teheran. Allarme bomba in due atenei Usa
Si svolgeranno oggi in tutto l’Iran manifestazioni di protesta contro il film ‘blasfemo’ sulla vita del profeta Maometto, che ha già provocato disordini e vittime in veri paesi musulmani.
Secondo l’agenzia ufficiale Irna, le proteste sono state organizzate dal Consiglio di cooperazione per la propaganda islamica, che ha invitato la popolazione a scendere in piazza contro gli Stati Uniti e contro Israele. Le manifestazioni, a Teheran e nelle principali città del paese, prenderanno il via dopo la preghiera islamica del venerdi’. Gia’ ieri alcuni manifestanti si sono riuniti per protestare contro il film di fronte all’ambasciata svizzera, che cura gli interessi degli Stati Uniti in Iran.
Sono i “sionisti e il governo Usa” i responsabili della produzione del film ‘blasfemo’ sul profeta Maometto e delle violenze che ne sono conseguite, ha affermato la guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei.
“Dietro questa azione maligna ci sono le politiche antagoniste dei sionisti e degli americani e di altri capi dell’arroganza mondiale”, che secondo Khamenei vogliono “distruggere la santita’ dell’Islam” soprattutto agli occhi dei piu’ giovani.
La Guida suprema ricorda quindi casi precedenti, come “Salman Rushdie, il vignettista danese, il pastore Usa che brucio’ il Corano”, e ribadisce che “i primi sospettati per questo crimine sono i sionisti e il governo Usa”.
Proteste contro gli Stati Uniti si sono svolte nelle scorse ore anche in Kuwait. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, secondo la quale alcune centinaia di persone sono scese in piazza ieri sera di fronte all’ambasciata americana, scandendo slogan a favore di al-Qaeda. “Obama, siamo tutti Osama”, “Via l’ambasciatore americano” e “Gli Usa ci devono rispettare” sono tra gli slogan scanditi dalla folla, a cui si sono uniti anche alcuni parlamentari isalmici.
E’ arrivata fino in Indonesia, il paese con la comunità musulmana più numerosa al mondo, la protesta. Una grande manifestazione, convocata da leader religiosi locali, è prevista per oggi a Giakarta ed è allerta soprattutto nei pressi dell’ambasciata americana. Circa 250 poliziotti antisommossa sono stati messi in allerta, mentre l’ambasciata ha inviato un’email a tutti gli americani nel paese, annunciando la protesta di oggi e invitandoli alla massima cautela.
E’ stata evacuata l’università del Texas di Austin a seguito di una telefonata in cui veniva segnalata la presenza di una bomba. Lo ha comunicato lo stesso ateneo in un messaggio tweet e un email inviata a tutti gli insegnanti, studenti e dipendenti invitandoli a lasciare il campus.
L’allarme è scattato dopo che è stata ricevuta una telefonata da un uomo con l’accento mediorientale che aveva affermato di essere di al Qaeda e di aver messo bombe in tutto il campus, pronte ad esplodere nei prossimi 90 minuti.
Oltre all’università del Texas ad Austin, è stata evacuata sempre in seguito a un allarme bomba anche l’universita’ di stato del North Dakota a Fargo.
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