Caso Assange, l’Ecuador assicura: Non ci rivolgeremo ai tribunali internazionali
L’Ecuador non intende rivolgersi ad un tribunale internazionale per risolvere la questione del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, rifugiato nell’ambasciata ecuadoregna di Londra. “Non ci rivolgeremo ad un tribunale internazionale, alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja, perché il Regno Unito conceda un salvacondotto al signor Assange”, ha detto il ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patino, parlando con i giornalisti durante una visita in Messico.
“L’Ecuador considera necessaria la ripresa dei colloqui con il Regno Unito, è molto importante riaprire il dialogo anche con la Svezia“, ha continuato il ministro riferendosi al Paese che ha chiesto l’estradizione di Assange, accusato di molestie sessuali. Patino ha anche assicurato che la questione non sarà sollevata alla prossima sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite. Quanto alla permanenza di Assange nell’ambasciata, il ministro ha ricordato che vi sono stati casi di persone rifugiate nelle sedi diplomatiche “per 14 anni, cinque o anche dieci”.
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