Lazio, fondi al Pdl. Meloni: Solo fango da un disonesto. Alfano: Fiorito è fuori dal partito
“Per noi Fiorito è già fuori dal partito e, in vista del consiglio regionale di domani, chiederemo al presidente Polverini di cancellare le norme e gli atti amministrativi che hanno reso possibile che i gruppi consiliari potessero ricevere questi soldi senza dover dare giustificazione ad alcuno. Bisogna eliminare a monte il problema e chiederemo al presidente Polverini di intervenire subito”. Lo dice il segretario del Pdl Angelino Alfano, a proposito della situazione che si è creata alla Regione Lazio. Situazione che ha spinto il governatore del Lazio a convocare un Consiglio regionale d’urgenza da tenersi entro lunedì 17 settembre.
“Il Pdl -aggiunge- farà la propria parte fino in fondo perché non ha nulla a che fare con ladri, rubagalline e mascalzoni. Siamo preoccupati per tutto ciò che toglie alla politica il suo prestigio e il suo ruolo importante in un tempo difficile come questo”.
“Il Pdl deve fare un intervento forte e chiaro sulla realtà della Regione Lazio e del partito”, dichiara il sindaco di Roma Gianni Alemanno nella rubrica ‘L’intervista della domenica’ su Tgcom24. “In questi momenti di antipolitica non possiamo andare alle elezioni con dei dubbi sulle nostre spalle, e soprattutto non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, altrimenti si cade nell’antipolitica”.
L’affondo contro Fiorito arriva da Giorgia Meloni (Pdl) con una lettera al ‘Messaggero’ dopo l’intervista dell’ex presidente dei consiglieri azzurri alla Pisana. ”Più che parentopoli, la sua esperienza è un esempio di parentopoli al contrario – esordisce la deputata Pdl – ed è sconcertante che il suo nome e il mio siano inseriti in un calderone di accuse che si sviluppa in scandali, resort di lusso, conti all’estero, chamapagne e Bme con i soldi dei contribuenti”. Meloni si sorprende che abbia tirato in ballo il nome di sua sorella Arianna (”Mia sorella Arianna è una lavoratrice precaria della regione Lazio e la sua ultima busta paga si attesta intorno ai 1.500 euro”, dice Meloni) e va all’attacco: “Da Fiorito mi sarei aspettata delle scuse per le sue malefatte e di vederlo sparire dall’orizzonte per non tornare più a far danni. Ma come tutti i disonesti che pensano di essere più furbi degli altri, piuttosto che fare ammenda ha pensato di gettare fango su tutti”.
Secondo il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto bisogna andare alla radice: “In questo quadro nel Lazio, il problema non è solo quello che, quando, anche con il concorso conoscitivo di ciò che accerterà la magistratura, i probi viri saranno in condizione di far piazza pulita di tutti coloro che, a partire da Fiorito ed eventualmente da altri che si siano resi responsabili di irregolarità e di malversazioni, ma anche quello di andare alla radice della questione: infatti bisogna subito intervenire su alcuni aspetti qualitativi e quantitativi della spesa regionale rispetto al finanziamento dei gruppi regionali”. La presidente Polverini “vuole intervenire in modo radicale. Questa sua intenzione, a nostro avviso, va sostenuta e appoggiata dal Pdl”.
Sulla questione interviene anche il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ospite a ‘L’intervista’ di Maria Latella su Sky Tg24: ”Se i fatti sono veri, sono fenomeni che vanno colpiti. Non bisogna avere alcun tentennamento. Per ogni disonesto ce ne sono diecimila di onesti. Ma quel disonesto colpisce i cittadini a cui noi stiamo chiedendo onestà e sacrifici”. Fiorito deve dimettersi? “Queste -conclude Cancellieri- sono scelte che potrà fare lui, che sa quello che ha fatto”.
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