Film su Maometto, proteste in Afghanistan. Ieri 12 morti. In Francia nuove vignette satiriche sul profeta, chiuse ambasciate in 20 Paesi
Non si arresta l’ondata di proteste in tutto il mondo islamico per il film ‘blasfemo’ sulla vita del profeta Maometto. Un gruppo di circa un migliaio di manifestanti è sceso in piazza a Jalalabad, città dell’Afghanistan orientale, per manifestare contro la pellicola prodotta negli Usa. I manifestanti, in gran parte studenti universitari, hanno scandito slogan come “Morte all’America” e “Morte ai nemici dell’Islam”.
Il settimanale satirico francese ‘Charlie Hebdo‘ dedica l’apertura della sua edizione di domani alle manifestazioni in corso da una settimana nei paesi islamici. Il giornale, riferisce ‘Le Monde‘ pubblica nuove caricature di Maometto, gia’ condannate dal ministro degli Esteri Laurent Fabius, che dal Cairo ha sottolineato la sua contrarieta’ ad ogni provocazione in questo periodo di ostilita’. A fargli eco il premier Jean-Marc Ayrault, che ha espresso la propria “disapprovazione rispetto ad ogni eccesso”, “nel contesto attuale” ed ha fatto appello “allo spirito di responsabilita’ di ciascuno”. Secondo l’emittente radiofonica Rtl “il numero di Charlie che verra’ pubblicato domani e’ sul tavolo del ministro Manuel Valls da meta’ giornata”. Per evitare incidenti, il ministro ha deciso di rafforzare la sicurezza attorno ai locali del settimanale.
“La libertà di espressione – ha affermato Ayrault – costituisce uno dei principi fondamentali della nostra Repubblica. Essa si esercita nel quadro della legge e sotto il controllo dei tribunali, nel momento in cui vengono interpellati”. Il premier ha ancora ricordato l’esistenza in Francia del “principio di laicita’ che con i valori della tolleranza e del rispetto delle convinzioni religiose, e’ alla base del patto repubblicano”.
Il direttore della pubblicazione di Charlie Hebdo, Charb, ha ammesso ai microfoni di RTL che le nuove caricature potevano suscitare polemiche. Ma il giornalista si e’ giustificato spiegando che “se iniziamo a porci la domanda se abbiamo o meno il diritto di disegnare Maometto, se sia pericoloso o meno farlo, la domanda successiva sara’, possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale? E poi sara’ se possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale, e alla fine non rappresenteremo piu’ nulla e il gruppo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia avra’ vinto”. L’anno scorso i locali di Charlie Hebdo erano gia’ stati dati alle fiamme dopo la pubblicazione di caricature di Maometto. Charb resta da allora sotto protezione della polizia.
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