Crisi, Bankitalia: Per la crescita servono meno tasse sul lavoro e sulle imprese
“La maggior sfida per il futuro sta nel riavviare la crescita economica e mutare la composizione del bilancio pubblico al fine di favorirla: ridurre l’insieme delle spese, spostarsi da quelle meno produttive verso quelle che rafforzano il potenziale dell’economia, abbassare la pressione fiscale sui contribuenti in regola, sul lavoro, sulle imprese”. Lo sostiene il vice direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, in audizione alla Camera sulla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.
La revisione della spesa recentemente avviata, ricorda Rossi, “ha due obiettivi di lungo periodo: innalzare l’efficienza nella produzione di servizi pubblici e reperire risorse per abbassare gradualmente il carico fiscale”. Le aliquote in Italia “sono in media nettamente superiori a quelle degli altri paesi dell’area dell’euro anche per l’esigenza di compensare il mancato gettito causato dalle attivita’ irregolari e dall’evasione fiscale”.
Rossi ammette che le misure di bilancio adottate tra luglio e dicembre dello scorso anno avranno un effetto negativo sulla crescita, ma sarebbe stato peggio senza, dice in estrema sintesi.
Il conseguimento degli obiettivi del Def “richiede in ogni caso un attento monitoraggio dei conti, dando sistematica evidenza dei progressi nell’attuazione delle misure gia’ approvate”, sostiene il vicedirettore generale di Bankitalia. L’attivita’ di spending review di questi mesi, aggiunge, “deve proseguire, trasformandosi in un vero e proprio metodo di lavoro delle amministrazioni (zero-based budgeting). Le nuove procedure devono consentire di verificare e rivedere con regolarita’ e sistematicita’ i piani di spesa, a livello sia centrale sia locale”.
In questo quadro per un efficace controllo dei conti “occorrera’ declinare chiaramente il principio del pareggio di bilancio per ogni categoria di enti appartenenti alle Amministrazioni pubbliche, tenendo conto delle necessita’ di coordinamento tra i vari livelli di governo”.
Insiste sul pareggio Rossi. “Potrebbe essere prudente programmare, eventualmente nel prossimo DEF e qualora la ripresa dell’economia si verificasse nei tempi previsti, contenute misure correttive tali da assicurare il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013″.
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