• Home »
  • Politica »
  • Anticorruzione, lo sprint del ministro Severino: Mercoledì il testo sarà in aula

Anticorruzione, lo sprint del ministro Severino: Mercoledì il testo sarà in aula

”C’è l’impegno di tutti a definire l’esame del ddl anticorruzione entro martedi’ nelle commissioni per farlo poi approdare mercoledì in aula”. Lo afferma il ministro della Giustizia Paola Severino, al termine dei lavori delle commissioni Affari costituzionali e giustizia che stanno esaminando il testo.
In mattinata, come previsto, il ministro ha depositato in Commissione Giustizia a Palazzo Madama tre emendamenti al ddl anticorruzione: sul fuori ruolo dei magistrati, sul traffico di influenze illecite e sulla corruzione tra privati. Modifiche considerate ”una buona mediazione” da Pd e Idv che si dicono pronti a ritirare i propri emendamenti.
Sul fronte della modifica dell’art. 20 del ddl, che a sua volta cambia l’art. 2635 del codice civile si introduce il reato di corruzione tra privati. L’emendamento del ministro Severino prevede che ”si procede a querela della persona offesa, salvo che dal fatto derivi una distorsione della concorrenza nell’acquisizione di beni o servizi”.
L’altro emendamento, che cambia l’art. 19 del ddl riguarda il traffico di influenze illecite che scaturisce sfruttando relazioni con un pubblico ufficiale o con un incaricato di pubblico servizio con la promessa di denaro o altro vantaggio e stabilisce che tale comportamento viene punito con la reclusione da 1 a 3 anni ”in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio”.
Quanto al collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato, essi, secondo l’emendamento Severino, non possono essere collocati fuori ruolo per un tempo che nell’arco del loro servizio superi complessivamente 10 anni. Questa disposizione non si applica in relazione a coloro che assumano cariche elettive o un mandato presso gli organi di autogoverno nonche’ organi istituzionali, italiani, europei o internazionali.