Ha avuto la parola qualche minuto in meno del presidente Obama, ma ha detto circa un 1/3 di frasi in più. Piu’ che sufficienti a guadagnargli il primo round del duello televisivo in tre tappe per la corsa presidenziale. Nella lunga notte di Denver in Colorado, Mitt Romney, dietro nei sondaggi, doveva attaccare e l’ha fatto. Un fiume in piena di accuse, dati, numeri, sorrisi. E nonostante non abbia spiegato nello specifico il suo programma neanche questa volta, i sondaggi a caldo lo hanno subito incoronato vincitore con il 67% dei consensi. Come molti pensavano, e’ stata l’esperienza di quest’ultimo, affinata in 19 dibattiti affrontati recentemente per conquistarsi la nomination repubblicana, ad avere apparentemente la meglio su un Presidente, Barack Obama, visibilmente stanco, piuttosto arrugginito nei faccia a faccia, e troppo incline a consegnare al piccolo schermo dettagli e dati. Obama aveva annunciato che avrebbe insistito sui risultati conseguiti, parlando pacatamente agli americani molto piu’ che contraddicendo l’avversario. Una strategia non aggressiva che, in questo primo confronto tv, sembra non aver pagato.A Romney molti riconoscono di esser riuscito a mettersi in sintonia con la gente e di aver dimostrato grande capacita’ nel gestire i botta e risposta. In ultima analisi, di aver tirato fuori la stoffa da Presidente. Per lui, accusato di essere algido e distante nonche’ “gaffeur”, questa prima sfida e’ vinta. Resta tuttavia un neo, sottolineano i piu’ critici: quello di non avere comunque precisato, al di la’ delle dichiarazioni ad effetto, come conta in concreto di finanziare i tagli fiscali senza incidere sul deficit. Una mancanza che dovra’ per forza colmare nei prossimi duelli: il 16 ottobre alla Hofstra University di New York e il 22 ottobre, a Boca Raton (Florida).
ABBIGLIAMENTO. Sia Obama che Romney hanno portato sul podio i colori del partito: cravatta celeste “democratica” per il presidente; rossa “repubblicana” per l’ex governatore del Massachussetts. Come da tradizione entrambi portavano la spillina della bandiera americana sulla giacca, ma quella di Romney era sensibilmente più grande. Le mogli: Michelle Obama ha seguito il marito, indossando un coordinato giacca purple e gonna blu con una camicia scura a fiori, mentre Ann Romney ha preferito optare per un abito bianco monocolore. Non una scelta dettata dal desiderio di apparire semplice: Ann infatti ha sfoggiato giri di perle, bracciali, orologio e anelli; atteggiamento invece più sobrio per la first Lady: per lei giusto un paio di orecchini e l’anello di matrimonio.
SONDAGGI. I primi numeri pubblicati subito dopo la fine del dibattito sono stati nettamente favorevoli a Romney. Secondo i dati raccolti dalla Cnn infatti il 67 per cento degli americani ha dato la vittoria a Romney, il 33% a Obama. La Cbs, l’altro grande network americano, ha dato numeri diversi, ma più o meno con lo stesso significato: il 46% ha preferito Romney, contro il 22% che ha votato per il presidente.E’ da tenere presente che sono sondaggi realizzati a caldo, che poco dicono sui convincimenti degli elettori. Sembra infatti che, nonostante la performance fiacca del presidente, non ci saranno grandi spostamenti di voti. Sarà interessare rileggere oggi i sondaggi, dopo un attento controllo sui “fact ceck”
BUGIE ED OMISSIONI. Ovvero il controllo dei fatti. I quotidiani nazionali, come il New York Times, e i grandi network televisivi, hanno messo in piedi una vera e propria redazione adibita solo a questo: scovare le bugie dette durante l’ora e mezzo di dibattito. Una per parte:
1) La riforma sanitaria farà perdere posti di lavoro, martella Romney sul podio di Denver, circa 800 mila persone perderanno l’occupazione. E’ vero? No falso, o almeno affermazione imprecisa. Nel 2010 il Congressional Budget Office sostenne che molte persone che lavorano soltanto per mantenere l’assicurazione sanitaria, potrebbero decidere di non lavorare più in quanto con la nuova legge sarebbero comunque coperti.
2) Obama, come altre volte, ha ribadito di aver creato 5 milioni di posti di lavoro nel settore privato.I Fact Checker pero’ sostengono che si tratta di una cifra non ancora provata
IL DIBATTITO VISTO DA… Il comico Andy Borowitz sul New Yorker): “Milioni di americani hanno perso coscienza ieri notte tra le 9 e le 10.30 della sera, secondo alcune notizie che hanno fatto il giro da una costa all’altra. Questa epidemia di sonno, ha evitato agli elettori di guardare per più di un minuto il primo dibattito presidenziale, ritenuto da alcuni osservatori il più noioso della storia. Gli avvertimenti del moderatore JIm Lehrer a rimanere in silenzio non sono state realmente necessari. Dopo qualche minuto la maggior parte dei presenti in sala aveva il capo reclinato in avanti e la bava che usciva dalle loro bocche”.
-David Gregory, giornalista televisivo della NBC “Sembrava quasi una riproposizione del dibattito Bush-Kerry del 2006. Il presidente non ha lottato”.
Il filmaker Michael Moore: “Questo è quello che succede quando si sceglie John Kerry per allenarsi al dibattito (Kerry infatti impersonava Romeny durante la preparazione del presidente Obama)”.
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