La Lega riparte da Venezia, Maroni: Qui per chi ci credeva morti e sepolti. Via il governo “Falli-Monti”
“Questa è la festa contro chi voleva la Lega morta e sepolta. Noi siamo qui per dire che abbiamo in mente. Siamo qui contro il Governo Falli-Monti“. Roberto Maroni ha aperto così il suo intervento a Venezia, la prima festa della Lega Nord del dopo Bossi all’ombra della ormai ben nota ramazza maroniana e all’insegna dello slogan ‘Prima il Nord’. Un raduno che ha mandato in soffitta i tradizionali simboli celtici, elmi, scudi crociati ma soprattutto la cerimonia dedicata al Dio Po, il fiume che delimita la Padania.
Il segretario federale della Lega Nord va all’attacco dell’esecutivo ‘Falli-Monti’, contro cui il Carroccio promette una manifestazione al mese. ” Lo dicono i dati noi siamo in un regime fiscale. Ed è anche aumentata la spesa pubblica. E l’ultimo regalo sono i 900 milioni alla Sicilia”. Per Maroni il Carroccio ha un ”programma rivoluzionario” ma, avverte i militanti, ”nessuno ci regalerà nulla”.
Dal palco galleggiante annuncia quella che sarà la campagna d’inverno. “In Veneto, da qui, lanceremo l’azione di protesta da parte dei sindaci: contro il patto di stabilità, contro l’Imu, contro la rapina della tesoreria”. Lanciando la nuova stagione del Movimento e in vista della partita elettorale, Maroni sottolinea che ”c’è solo un voto utile per chi crede nel nord: è quello alla Lega. Non ascoltiamo le sirene di chi vuole dividere il Nord e favorire il Governo Monti”.
Maroni invita tutti i sindaci alla disobbedienza civile, al grido di ‘via Equitalia dal Nord’. “In Sicilia hanno usato i forconi – dice – Dobbiamo fare qualche cosa di simile. Lo dico ai nostri sindaci. Protestare e passare ad azioni concrete come disobbedienza civile, la protesta fiscale via Equitalia dal Nord“.
La nuova via della Lega punta a una Euroregione del Nord. “Vogliamo una proposta di legge con milioni di firme. Solo cosi ci conquisteremo la nostra Euroregione: la nostra indipendenza”. In sintesi la proposta è quella di tenere per sé il 75 percento di risorse fiscali contro l’attuale 35 che le regioni, eccetto ovviamente quelle a statuto speciale, oggi possono non trasferire a Roma. L’appello di Maroni è stato quindi “firmate questa proposta di legge di modifica costituzionale dove vogliamo raccogliere milioni di firme”. Affollato infatti il gazebo realizzato per l’occasione in Riva degli Schiavoni e che pero’ da oggi sara’ itinerante nelle piazze padane per centrare l’obiettivo di riforma costituzionale.
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