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Imu alla Chiesa, il Consiglio di Stato boccia il decreto. Il ministro Grilli assicura: Troveremo una soluzione appropriata

In merito all’imposta sugli immobili della Chiesa “l’obiettivo non cambia: troveremo la soluzione tecnica appropriata per assoggettare all’Imu” chi deve pagare. E’ il primo commento rilasciato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli alla sentenza del Consiglio di Stato che blocca il decreto del Tesoro per l’applicazione dell’Imu agli enti non commerciali, quindi alla Chiesa.
Il ministro è poi tornato a ribadire che l’Italia “sta facendo ottimi progressi e la nostra valutazione è che al momento non è necessario chiedere aiuti particolari”.
Il governo intende “fare il possibile per evitare l’aumento dell’Iva“, ha continuato. Grilli ha ribadito la volontà dell’esecutivo in tal senso – “la nostra posizione non è cambiata”, ha spiegato – in un breve incontro con i giornalisti a margine dell’Eurogruppo a Lussemburgo.
“Stiamo ragionando in questi termini – ha detto Grilli – Le riflessioni sono in atto, vedrete domani quello che riusciremo a decidere in Consiglio dei ministri” per scongiurare un aumento di due punti dell’Iva.
A proposito della posizione italiana per avviare la cooperazione rafforzata sulla Tobin tax, il ministro ha dichiarato: “Fino a domani non scioglieremo completamente la riserva”.
Nelle settimane scorse, il presidente del Consiglio “ha dato un’apertura ai suoi colleghi di governo” suggerendo “di considerare con attenzione” il tema, ha ricordato Grilli. Il ministro ha quindi preannunciato che “nelle prossime ore sicuramente ragioneremo su questo argomento, dovrete aspettare ancora domani mattina”, quando i ministri delle Finanze dell’Ue riuniti a Lussemburgo si esprimeranno pubblicamente in occasione dell’Ecofin.
Quindi, alla domanda se dietro la posizione attendista dell’Italia ci sia una tattica negoziale, il ministro ha risposto: “E’ ovvio che quando si fanno delle trattative ci sono sempre degli aspetti negoziali, questo è fuor di dubbio”. “Ma la nostra agenda di governo è sempre un po’ complessa – ha sottolineato – non sempre si riesce a decidere tutto con una tempistica stringente”. “In questi giorni – è stata la giustificazione di Grilli – per viaggi vari non ci si è riusciti a coordinare, un ulteriore confronto con Monti è necessario, perché questa è anche una decisione politica, non solo del ministero dell’Economia, ma di indirizzo del Paese”.
In ogni caso, il ministro ha sottolineato come la posizione del governo attuale sia diversa da quella dell’esecutivo precedente: “Rispetto alla posizione precedente di non apertura Monti ha detto che non ha una posizione negativa a prescindere: c’è sicuramente un’apertura, stiamo valutando e sicuramente fino a domani non scioglieremo la riserva”.
A parlare domani all’Ecofin in dibattito pubblico sarà il rappresentante italiano all’Ue, l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, mentre al posto di Grilli – che rientrerà stanotte in Italia per partecipare al Consiglio dei ministri – resterà il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via.