Scandalo Pirellone, Formigoni trema. La Lega detta l’ultimatum: Azzera o usciamo
Formigoni in bilico dopo l’ennesimo scandalo che ha travolto la Regione Lombardia e che questa volta vede coinvolto l’assessore regionale Zambetti.
La Lega Nord chiede l’azzeramento della giunta. A dirlo è stato ieri il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini al termine dell’incontro con i consiglieri al Pirellone. “Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo di lato o indietro. La Lega è determinata ad andare avanti. Ci aspettiamo quanto meno l’azzeramento della giunta, il dimezzamento dei nuovi assessori con eventualmente un nuovo presidente di giunta” che traghetti al voto la regione.
Salvini che ha in mano le dimissioni di tutti i consiglieri e degli assessori del Carroccio in Regione ha quindi affermato: “Siamo consci del fatto che si andrà a votare il prima possibile, probabilmente ad aprile. Comunque la Regione Lombardia non arriverà a fine mandato”.
Nella notte è quindi arrivata la contromossa di Formigoni che, preso atto delle dimissioni annunciate da Salvini, ha tolto, con decreto, le deleghe agli assessori leghisti e se le è attribuite. Il governatore ha poi fatto sarere di essersi “sentito con il presidente Berlusconi e con il segretario Alfano” e si è detto sicuro del fatto che la linea del Pdl è una sola: “Se cade la Lombardia un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte”.
Le sorti di Formigoni verranno decise oggi nell’incontro con che si terrà a Roma con il segretario del Pdl Angelino Alfano e il segretario federale della Lega, Roberto Maroni.
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