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Reggio Calabria, comune sciolto per mafia. Alfano contro la decisione del Cdm. Il Pd: sconcertante

”Il provvedimento assunto dal governo nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri, riguardo lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria, penalizza e condanna un’intera comunità e non rafforza la presenza dello Stato in questa parte di Paese”. Così il segretario del Pdl Angelino Alfano. “Intendo riaffermare – aggiunge – la mia solidarietà a tutti quegli amministratori che, col sindaco di Reggio, Demetrio Arena, hanno fatto della trasparenza, della moralità e della legalità, elementi cardine dell’azione politico amministrativa in questi anni. Il Pdl si stringe ancora una volta attorno ai cittadini reggini, consapevole che quanto accaduto, anche in termini di proiezione mediatica, non rende giustizia del grande processo di crescita avuto negli ultimi 10 anni”.
“Reggio, dal governo di centrodestra, ha ricevuto sempre sostegno: dal rifinanziamento del decreto Reggio, alla seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri tenutosi in città, alla scelta della sede dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, al riconoscimento di Reggio tra le 10 città metropolitane. Lo stesso non possono -conclude- dire coloro che, orfani di consenso popolare, hanno tifato cinicamente per lo scioglimento, incuranti del bene della citta”’.
Parole, quelle del segretario Pdl che non piacciono al Pd. “Abbiamo letto le sconcertanti dichiarazioni dell’onorevole Alfano riguardo allo scioglimento del comune di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose. Lo sconcerto deriva anche dal fatto che l’onorevole Alfano è stato ministro della Giustizia e per questo sa che allo scioglimento di un comune per mafia il Consiglio dei ministri interviene solo quando dall’attività istruttoria sono emersi elementi fondati e riscontrabili”, rilevano Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd, e Emanuele Fiano responsabile sicurezza del Pd. “O Alfano è a conoscenza di irregolarità nella procedura, e allora è suo dovere denunciarle, oppure quando afferma che ‘il provvedimento con cui il governo scioglie il consiglio comunale di Reggio Calabria, penalizza e condanna un’intera comunità e non rafforza la presenza dello Stato in questa parte di Paese’, getta una luce sinistra sulle istituzioni e sul governo rovesciando la realtà”, aggiungono Orlando e Fiano. “Chi penalizza Reggio Calabria è la ‘ndrangheta e chi consente, a qualunque forza politica o istituzione appartenga, di insinuarsi nello Stato. Delegittimare chi combatte la mafia per compiacere pezzi dei gruppi dirigenti locali è un fatto gravissimo che pregiudica la necessaria unità delle forze politiche in una battaglia difficilissima”, concludono i dirigenti Pd.