Premio Nobel per la pace all’Ue: Difende la democrazia da oltre 60 anni. Barroso: Un onore per 500 mln di cittadini
L’Ue ha ricevuto il premio Nobel per la Pace 2012 per “aver contribuito per sei decenni all’avanzamento della pace e della riconciliazione, la democrazia e i diritti umani in Europa”. Lo ha annunciato a Oslo il comitato norvegese del Nobel.
La decisione è stata “unanime” ha detto il presidente del comitato, Thorbjorn Jagland, poco prima che venisse annunciato il premiato. Dare il premio Nobel all’Ue “è un messaggio all’Europa perché si faccia di tutto per mantenere quanto ottenuto e si vada avanti” ha affermato Jagland, sottolineando che anche nei paesi europei in crisi economica, come Grecia, Spagna e Irlanda, “una grande, grande maggioranza sia a favore di rimanere nell’Ue”. “Ciò prova – ha aggiunto – quanto importante sia questa Unione per gli europei a causa del loro background” storico. Spetterà ora alla Ue, nota Jagland, decidere come investire il premio di 8 milioni di corone svedesi (1,2 milioni di dollari). La Ue non ha ancora deciso chi ritirerà il premio.
Oggi la Ue “sta attraversando gravi difficoltà economiche e considerevoli proteste sociali. Il comitato del Nobel vuole puntare su quello che considera il più importante risultato dell’Ue: il successo della lotta per la pace e la riconciliazione, per la democrazia e i diritti umani”, si legge nelle motivazioni del premio. Che sottolineano come l’Ue abbia aiutato a trasformare l’Europa “da un continente di guerra a uno di pace”. L’opera della Ue rappresenta quella “fraternità fra le nazioni” ed una sorta di quel “congresso di pace” ai quali Alfred Nobel si riferiva nei criteri per la premiazione.
Fra le due guerre mondiali, il comitato del Nobel ha premiato varie personalità impegnate nella riconciliazione fra Francia e Germania. Ma oggi, si legge nelle motivazioni del premio alla Ue, l’idea di “una guerra fra Germania e Francia è impensabile”. Questo dimostra come “nemici storici possano diventare partner”.
“Negli anni Ottanta, Grecia, Spagna e Portogallo, entrarono nella Ue. L’introduzione della democrazia fu una condizione per il loro ingresso”, nota ancora il Comitato, ricordando poi come “la caduta del muro di Berlino abbia reso possibile l’ingresso nell’Ue di numerosi paesi dell’Europa centrale e orientale, aprendo una nuova era nella storia europea”. “L’ammissione della Croazia per l’anno prossimo, l’apertura dei negoziati con il Montenegro e lo status di candidato alla Serbia hanno tutti rafforzato il processo di riconciliazione nei Balcani”, scrive ancora il comitato del Nobel, secondo il quale la possibile adesione all’Ue della Turchia “ha fatto progredire la democrazia e i diritti umani in questo paese”.
“E’ un grande onore per tutta l’Ue, per tutti i 500 milioni di cittadini, ricevere il premio Nobel per la Pace 2012″. Questa la prima reazione del presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso. ”Un riconoscimento giustificato per un progetto unico che è di beneficio per i suoi cittadini ed il mondo” ha commentato poi Barroso per il quale, con l’assegnazione del Nobel all’Ue, è stato dimostrato come, “anche in questi momenti difficili, l’Ue resta di ispirazione per i Paesi ed i popoli nel mondo e che la comunità internazionale ha bisogno di un’Ue forte”. Con il Nobel per la Pace, “il Comitato norvegese e la comunità internazionale hanno mandato un messaggio molto importante – ha rimarcato – l’Ue è qualcosa di prezioso che dobbiamo tenere caro per il bene degli europei e di tutto il mondo”.
Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz si è detto “profondamente emozionato e onorato”. “L’Ue – ha scritto su Twitter, descrivendosi “sopraffatto dall’emozione” – è un progetto unico che ha sostituito la guerra con la pace, l’odio con la solidarietà”. “Questo Nobel per la Pace è per tutti i cittadini europei”, ha detto Schulz in una dichiarazione a Bruxelles, ricordando che l’Ue “ha riunito il continente con mezzi pacifici e ha messo insieme arcinemici: questo storico atto di riunificazione è stato giustamente riconosciuto”.
Anche per il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, il Nobel per la Pace all’Ue rappresenta “un onore enorme, il più forte riconoscimento possibile delle profonde motivazioni politiche dietro la nostra Unione” ha commentato con un tweet. E in una dichiarazione da Helsinki a fianco al premier finlandese Jirki Katainen ha rimarcato come l’Unione Europea sia “veramente la più grande istituzione per la pace mai creata nella storia del mondo”. “Siamo stati in guerra per secoli – ha ricordato – Con l’Unione Europea questo genere di guerra non si è più potuta ripetere”.
Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “il conferimento del premio Nobel per la Pace alla Unione europea pone in massima evidenza, con il più alto degli omaggi, una semplice grande verità storica: semplice ma piuttosto trascurata col passare degli anni, e non abbastanza presente soprattutto nella coscienza delle nuove generazioni. La verità è che l’integrazione europea è nata innanzitutto come progetto di pace”.
”Il suo presupposto, se si vuole il suo punto di partenza – ricorda il capo dello Stato – è stato la conciliazione tra Francia e Germania affinché nel cuore dell’Europa – già focolaio di due devastanti guerre mondiali – si creassero le condizioni per una convivenza pacifica e operosa fra gli Stati e le nazioni. E lungo le linee di una politica di pace l’Unione europea si è mossa per lunghi decenni: innanzitutto, la Comunità europea fino al 1989 rappresentativa di una parte dell’Europa, quando il continente era radicalmente diviso in due e questa divisione recava in sé anche i germi di un possibile nuovo fatale conflitto; c’è stata poi la riconciliazione, l’unificazione tra Europa occidentale ed Europa orientale, come venivano all’epoca un po’ sommariamente definite le due parti del nostro continente”.
“Ciò ha segnato davvero la conclusione di un processo che deve essere sempre valorizzato, salvaguardato il consolidamento della libertà e della democrazia nella pace come grande insegna del processo di integrazione europea, come grande obiettivo comune – conclude Napolitano – e modello per il resto del mondo”.
Sul riconoscimento è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, alla giornata conclusiva dell’International Participants Meeting a Milano. “Tra i Paesi che noi contiamo vorranno aderire” a Expo 2015 “c’è anche qualche entità che non è un paese, ma va al di là delle realtà nazionali. Penso in particolare all’Unione europea e la ricordo, penso di poterlo fare a nome di tutti voi, per il conferimento del Nobel per la Pace che è appena stato annunciato. La formula stessa dell’integrazione per impedire la guerra e per promuovere la pace inventata dall’Ue sperimentata per molti decenni in Europa è oggetto di studio e di ammirazione in altre parti del mondo” ha sottolineato il presidente del Consiglio.
“Un onore immenso” ha commentato il presidente francese, Francois Hollande. Questo riconoscimento, ha aggiunto, fa impegnare i leader dell’Unione Europea a proseguire sul cammino di “un’Europa più unita, più giusta e più forte, che porti alla pace”. “Attraverso questo premio – ha sottolineato il presidente francese – ogni cittadino europeo può ritenersi orgoglioso di far parte di un’Unione che è stata capace di portare la pace tra popoli che si sono scontrati per molto tempo e di costruire una comunità fondata sui valori di democrazia, libertà e solidarietà”.
Il premio “è una gioia” per tutti i cittadini dei 27 stati membri, ha detto il portavoce del governo tedesco Steffe Seibert, aggiungendo che il cancelliere Angela Merkel ha già inviato le sue congratulazioni personali a Bruxelles.
”Vive congratulazioni” anche dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. “L’Unione Europea – ha rimarcato – ha svolto un ruolo fondamentale nel guarire le ferite della storia e nel promuovere la pace, la riconciliazione e la cooperazione in Europa. Ha contribuito al progresso della libertà, della democrazia e dei diritti umani in tutto il continente ed oltre”.
Fuori dal coro l’europarlamentare britannico leader del partito euroscettico Ukip, Nigel Farage, che sul Nobel all’Ue ha tuonato: “Penso che sia un’assoluta vergogna” e che la decisione di oggi ”discrediti totalmente il premio Nobel”.
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