Legge di stabilità, Cgil in piazza. Monti apre alle modifiche: Ma non ci saranno sconti
E’ iniziata con l’inno di Mameli la manifestazione nazionale della Cgil ‘Il lavoro prima di tutto’ a Piazza San Giovanni a Roma. Un’iniziativa per chiedere al governo di cambiare la sua agenda per “evitare il disastro”, dando priorità alle scelte strategiche di politica industriale, alle misure di sostegno per i lavoratori e agli interventi per arginare la crisi che investe i lavoratori e per salvaguardare i precari.
La manifestazione si protrarrà alle 17.30 dopo l’intervento conclusivo affidato al segretario nazionale, Susanna Camusso. Nessun corteo, ma una piazza trasformata in un ‘agorà del lavoro’ considerato l’unica chiave per uscire dalla crisi. Per tutta la giornata si alterneranno sul palco rappresentanti delle tante imprese che in tutta Italia stanno affrontando la crisi. All’appuntamento partecipano molti artisti, tra cui Tosca, Rolando Ravello, Eugenio Finardi e Casa del vento.
Ma sulla manifestazione tra i sindacati è polemica. “Non ho visto nessuno, non me ne sono accorto…”, ha detto ironicamente il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni a margine di un convegno organizzato da ItaliaCamp. Una battuta alla quale ha replicato il leader della Fiom Maurizio Landini che arrivando a piazza San Giovanni ha commentato: “Bonanni dice che non si è accorto della manifestazione? E chi è Bonanni? Chi si è accorto che c’è Bonanni in questo Paese?”. “Al di là delle battute -continua Landini- il fatto è che le persone che i sindacati rappresentano non ce la fanno più. Un sindacalista -conclude Landini- si dovrebbe preoccupare di questa situazione e pensare a quali azioni mettere in campo”.
A favore della piazza anche il segretario Pd Pier Luigi Bersani per il quale “la Cgil ha buone ragioni di essere in piazza”. “Io, quando sento obiezioni rispetto al fatto che si vada in piazza, non sono d’accordo -continua Bersani- perché penso che anche il disagio, la sofferenza devono essere raffigurati ed avere momenti di interpretazione. Se si lasciano nel silenzio e nell’isolamento è peggio ancora”.
La manifestazione viene poi seguita “con grande attenzione” dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. “E’ giusto -ha risposto a margine del Forum di Coldiretti, parlando con i giornalisti- siamo seriamente in un momento di grande difficoltà. Questo è l’anno peggiore in cui si sono accumulate, come previsto, tante difficoltà e, quindi, manifestazioni anche come queste non sorprendono e devono essere considerate con grande attenzione”
“Rispetto tutte le opinioni: i lavoratori e i sindacati sanno che se vogliono parlare con me non mi sono mai tirata indietro”, ha detto dal canto suo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine dei lavori di ‘InNova Camp’ a chi le chiede un giudizio sulla manifestazione. “Il lavoro è la mia prima preoccupazione”, sottolinea il ministro arrivando all’Università Lateranense dove ha luogo l’iniziativa. E sulle riforme della previdenza e del mercato del lavoro dice: puntano al “ristabilimento di un patto generazionale”, ma, affinché funzionino, hanno bisogno che “la societa’ civile le faccia proprie, hanno bisogno di quello che gli anglosassoni chiamano ‘endorsement’”, ovvero il sostegno e l’adesione. Per cui, chiarito questo, “le norme possono essere corrette, mostrare pragmatismo non significa cambiare opinione”. Rivolgendosi ai giovani riuniti nell’aula magna dell’Università Lateranense Fornero ha ribadito il mercato del lavoro “deve includere anche chi è escluso, come i giovani e le donne, e deve essere dinamico. Per questo noi -ha spiegato- abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra una maggiore stabilizzazione all’entrata con minori rigidità all’uscita” del mercato del lavoro, mentre proprio all’uscita “si erano concentrate le protezioni”. Ristabilendo, dunque a giudizio del ministro “anche in questo caso un patto generazionale che significa dare più opportunità ai giovani”.
Alla manifestazione aderisce anche L’Italia dei Valori perché “è in atto un assalto frontale al mondo del lavoro portato avanti prima dai governi Berlusconi-Lega e poi dall’attuale esecutivo tecnico”. “Non c’è tempo da perdere – scrive sulla sua pagina Facebook Antonio Di Pietro – il lavoro deve essere la priorità del centrosinistra alternativo alle politiche personalistiche di Berlusconi e neoliberiste di Monti”.
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