Palermo, Carmela accoltellata da un compagno di scuola. Lucia non sa che la sorella è morta. Cento donne uccise nel 2012
Verrà eseguita oggi pomeriggio alle 15 all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo l’autopsia sul cadavere di Carmela Petrucci, la studentessa palermitana di 17 anni uccisa ieri a coltellate per difendere la sorella di un anno più grande, Lucia dalla furia dell’ex fidanzato. L’assassino, Samuele Caruso, ha confessato l’omicidio dopo tre ore di interrogatorio
Le due sorelle, poco prima delle 14, sono tornate casa accompagnate dalla nonna materna, quando hanno trovato nell’androne Caruso armato di coltello. Lucia, spaventata dall’ex che da tempo la perseguitava con telefonate e sms, ha gridato al fratello di aprire in fretta il portone. Urla, spintoni e all’improvviso la follia omicida.
Carmela ha tentato di proteggere la sorella ma è stata raggiunta dai fendenti mortali. Lucia è invece rimasta gravemente ferita. Le sue condizioni sono comunque migliorate. E’ stata proprio Lucia a indicare agli investigatori il nome dell’assassino arrestato dopo poche ore. Caruso è rinchiuso nel carcere Ucciardone in attesa dell’udienza di convalida del gip di Palermo.
Nonostante le venti coltellate subite, migliorano le condizioni di Lucia Petrucci, la studentessa liceale di 18 anni accoltellata ieri dall’ex fidanzato Samuele Caruso, che ha ucciso la sorella Carmela di 17 anni intervenuta per difenderla.
La ragazza, ha detto Giuseppe Termini, primario di Chirurgia dell’ospedale Cervello di Palermo durante il bollettino medico, “è stata colpita in un modo davvero barbaro da almeno venti coltellate su tutto il corpo, dalla schiena alla lingua, dalla clavicola alla guancia, e alle labbra. L’aggressore è come se avesse usato un bisturi, i tagli sono tutti lineari e non frastagliati. Le abbiamo dato oltre cento punto di sutura su tutto il corpo”.
Ieri al suo arrivo in ospedale la giovane Lucia è stata sottoposta ad un intervento chiurugico durato 3 ore a cui ha partecipato anche il chirurgo plastico per suturare le ferite al volto, alla lingua e al labbro.. “La ragazza è arrivata al pronto soccorso in condizioni lucide – ha detto ancora il primario Termini- anche se era sotto choc – la più grave è la coltellata nella regione lombare, proprio sopra l’ossa sacro. Una ferita lunga almeno 13 centimetri che sanguinava moltissimo. Mi ha colpito il fatto che fosse una ferita lineare, proprio come se fosse stato usato un bisturi. Lo stesso è accaduto alla lingua, ha anche una ferita al labbro di almeno 4 centimetri. Inoltre ha una ferita trasversale all’inguine sinistro di 7-8 centimetri e anche una ferita alla guancia”. E’ lo stesso primario a spiegare ai giornalisti che la ferita vicina alla clavicola poteva essere letale perché era proprio accanto all’arteria succlavia. “Se fosse stata colpita sull’arteria sarebbe morta dissanguata”, ha spiegato.
Ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cervello di Palermo, Lucia non sa ancora dell’atroce fine della sorella di un anno più piccola di lei. Da ieri sera, da quando non è più intubata, non fa che chiedere notizie di lei Carmela, ma nessuno, neppure i genitori che l’hanno vista per qualche minuto soltanto, ha avuto il coraggio di dirle la verità.
“Lucia resterà almeno per altre 48 ore in Rianimazione – dice il medico – anche per evitare contatti con altre persone che le possano dire che la sorella è stata uccisa. Anche noi per ora evitiamo di dirle la verità. Sarà compito di uno psicologo dirle quanto accaduto. Anche se io sono convinto che sappia che la sorella è morta”. “Non fa che chiedere a tutti i medici e gli infermieri come sta la sorella e per il momento le abbiamo detto che è ricoverata in un altro ospedale – ha spiegato Termini – e che la stiamo curando.”. Lucia ricorda tutto dell’aggressione, “ma non ho voluto chiederle nulla per evitare un ulteriore choc”.
Le due ragazze frequentano la stessa classe fin dalla prima elementare. Chi le conosce le descrive come particolarmente unite, sempre insieme. E ieri pomeriggio, come ricostruito dalla Polizia che indaga sull’omicidio, Carmela è morta proprio per difendere Lucia dalla furia dell’ex fidanzato Samuele Caruso.
Tornate a casa poco prima delle 14 accompagnate dalla nonna materna hanno trovato nell’androne Caruso armato di coltello. Lucia, spaventata dall’ex che da tempo la perseguitava con telefonate e sms, ha gridato al fratello di aprire in fretta il portone. Urla, spintoni e all’improvviso la follia omicida. E’ stata proprio la 18enne a indicare agli investigatori il nome dell’assassino arrestato dopo poche ore. Caruso, che nella notte ha confessato l’omicidio dopo tre ore di interrogatorio, è rinchiuso nel carcere Ucciardone in attesa dell’udienza di convalida del gip di Palermo.
Intanto il Liceo classico Umberto Primo di Palermo, la scuola frequentata dalla 17enne, ha voluto ricordare la ragazza con una scritta sul proprio sito “Ciao, Carmela. Ti ricorderemo sempre così. I tuoi compagni e docenti dell’Umberto”. Accanto alla scritta c’è una foto di Carmela sorridente, che passeggia in riva al lmare. Oggi nell’istituto, uno dei più prestigiosi di Palermo è giornata di lutto. Le due sorelle frequentavano la terza L, la stessa classe, perché Carmela, di un anno più piccola di Lucia, è andata a scuola ad appena cinque anni. Oggi il preside, Vito Lo Scrudato, ha inviato una lettera aperta ai docenti e agli studenti per ricordare la tragedia che ha colpito la famiglia e la scuola. “La violenza – scrive il preside – si è presentata veloce e distruttiva nelle nostre vite, si è scagliata con il suo peggiore volto sulla nostra comunità scolastica e con maggiore severità sulla famiglia di Carmela e Lucia, una famiglia come le nostre, una famiglia che abbiamo deciso essere la nostra”.
Anche su Facebook è nato un gruppo per ricordare la 17enne dal nome “Carmela Petrucci riposa in pace”. Molte le adesioni e i commenti alla tragedia: “Povera Carmela. Non ci sono parole per esprimere dolore,amarezza e rabbia per l’ennesima vittima innocente. Riposa in Pace Carmela. Non è giusto morire così, con tutta la vita davanti”, scrive Giovanni sul sito. Viviana scrive invece: “Sono pazzi, come ha confessato il mostro, ha perso la testa. Io credo invece che i valori si siano sgretolati, che sempre più giovani sono soli, che la fragilità li distrutta psicologicamente. Dietro c’è un sacco pieno di problemi e difficoltà nel risolverli. Doveva rassegnarsi, ora è obbligato a pagare per ciò che ha fatto! E pensare che Carmela ha difeso la sorella, dal primo momento, senza fuggire. Andrà ricordata anche come Eroina di una tragedia che non deve più accadere”. Secondo Iacopo “per l’assasino ci vuole la pena di morte, oppure il carcere duro. Basta uccidere donne innocenti e senza colpe”.
Sul caso della ragazza uccisa si è fatto avanti anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “È l’ennesima vittima della violenza contro le donne – dice il ministro – Si tratta di due giovani che non hanno avuto pari opportunità: la ragazza uccisa ieri vittima ennesima della violenza contro le donne e il ragazzo ucciso a Napoli. Vorrei che il cambiamento fosse fatto nel nome di questi ragazzi che di opportunità ne hanno avute ben poche”.
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