Florida, match finale tra Obama e Romney. Punti di forza e di debolezza degli sfidanti. “Latinos” e anziani elettori chiave
Il terzo e ultimo dibattito si svolgerà nella bellissima cornice di Boca Raton, questa sera alle 9 locali. Si parlerà solo di politica estera. Romney è arrivato in Florida già nel fine settimana e si è preparato all’appuntamento televisivo in un resort sulla spiaggia. Obama invece ha scelto le montagne per studiare e prevenire gli attacchi che arriveranno dal fronte repubblicano. Il moderatore sarà il giornalista della CBS, Bob Schieffer. Il format quello del primo faccia a faccia: sarà solo lui a fare le domande. Ha già detto di aver individuato 5 aree calde, senza specificare quali.
TEMI SICURI:
Libia. Obama dovrà spiegare ancora una volta la gestione degli avvenimenti che hanno causato a Bengasi la morte dell’ambasciatore Chris Stevens. Soprattutto mettere ordine tra le informazioni confuse rilasciate in queste settimane da Casa Bianca, Intelligence, Dipartimento di Stato. L’attentato poteva essere prevenuto? E si è trattato veramente di atto terroristico? La Cia nei giorni scorsi ha detto di non aver prove certe della responsabilità di Al Quaeda. Romney invece si dovrà difendere, come è già successo nel secondo dibattito, dall’accusa di aver strumentalizzato a fini politici una tragedia nazionale.
IRAN. Come prevenire la guerra e come impedire che Teheran si doti di armi nucleari? In caso di intervento armato di Israele, gli Usa appoggeranno gli alleati?E come gestiranno Obama e Romeny, se mai dovessero esserci, le contrattazioni bilaterali? cosa farebbero per costringere l’Iran a rispettare gli obblighi?
PRIMAVERA ARABA. Romney attacca Obama definendo incerto il suo comportamento in Siria, ma oggi il candidato repubblicano sarà costretto a spiegare cosa farebbe lui per risolvere quello che ormai è diventato un conflitto civile. Ha detto che armerebbe i ribelli. Quali e come?
CINA. Sui rapporti commerciali con la potenza asiatica, entrambi i candidati hanno punti di forza e di debolezza. Romney sostiene che il presidente ha permesso, a scapito dell’economia americana, di giocare sporco e di manipolare la valuta, mentre Obama, difenderà le restrizioni che ha attuato in questi 4 anni, nonostante ancora non si vedano i risultati, ma incalzerà l’avversario accusandolo di essere stato il primo a portare forza lavoro fuori dagli Stati Uniti.
Riassumendo:
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DI OBAMA: ha all’attivo risultati importanti, come: fine della guerra in Iraq e l’uccisione di Bin Laden. Gli giocano contro lo stallo diplomatico in Siria e i fatti confusi di Bengasi, in cui sono morti l’ambasciatore e altri tre americani
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DI ROMNEY: In realtà il leader repubblicano non ha nessun punto di forza. La sua campagna elettorale è stata basata tutta sull’economia e sia lui che il suo vice Ryan non hanno esperienza in questo campo a livello di incarichi pubblici. Ci sono pero’ alcuni nei che potrebbero non aiutarlo: parte del suo staff era nell’amministrazione Bush quando sono state decise le due guerre, in Afghanistan e Iraq, e il viaggio estivo tra Europa e Medioriente, soprattutto a causa di alcune gaffe, non è stato proprio un successo.
VERSO LA CASA BIANCA. E’ difficile che il dibattito di stasera possa avere pesanti ripercussioni sulla scelta degli americani, interessati soprattutto sui temi economici. Obama dovrebbe vincere facile, Romney invece dovrà dimostrare di poter essere anche lui “capo al comando” degli Stati Uniti. Hanno vinto un dibattito a testa, sono in parità anche nei sondaggi. Dopo il dibattito presidenziale, a quindici giorni dal voto, entrambi daranno una spinta alla campagna elettorale, visitando tutti gli Stati Incerti. I più importanti sul quale concentrare le attenzioni sono: Florida, Ohio, Iowa, Virginia e Colorado.
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