Grecia, il Paese di nuovo nel caos: violenti scontri ad Atene contro il nuovo piano di austerity
Violenti scontri tra polizia e manifestanti ad Atene, in concomitanza con le proteste contro il voto parlamentare di stanotte che dovrebbe approvare il nuovo pacchetto di misure di austerita’ proposto dal governo di Antonis Samaras.
Numerosi giovani, nei pressi del Parlamento, hanno lanciato bottiglie molotov contro gli agenti, che hanno risposto con i gas lacrimogeni per disperdere la folla.
In parlamento è previsto il voto sul pacchetto di misure di austerità da 13,5 miliardi , che prevedono nuove tasse e tagli alle pensioni, di euro per accedere ad ulteriori prestiti di salvataggio da parte di Ue, Fmi, Bce, così da evitare il fallimento. Il governo di Antonis Samaras dovrebbe poter contare in Parlamento su una maggioranza di 154 voti (su 300). Il voto deve fare i conti con il secondo giorno di sciopero generale e con migliaia di manifestanti fuori dal palazzo del parlamento nel centro di Atene.
A poche ore dal voto, piazza Syntagma era già gremita di persone.
Lo sciopero indetto dai due principali sindacati, Adedy e Gsee, ha interrotto i servizi della pubblica amministrazione, i trasporti pubblici, dagli autobus ai traghetti. Scioperano anche tassisti, impiegati di banca, avvocati, insegnanti, personale ospedaliero, farmacisti, commercianti e altri professionisti partecipano in segno di protesta contro il terzo round di tagli alle pensioni e agli stipendi. Sindacati e partiti di opposizione di sinistra sostengono che il nuovo pacchetto di austerita’ e riforme sara’ un onere piu’ insopportabile per i poveri, aumentando ulteriormente disoccupazione, recessione e quindi miseria.
L’economia greca ha subito una riduzione del Pil del 25% in cinque anni, con tassi di disoccupazione vicini al 25 per cento. Due greci su dieci ora vivono al di sotto o in prossimita’ della soglia di poverta’. Senza il nuovo pacchetto di misure di austerità, il quarto negli ultimi tre anni, la Grecia non otterrebbe gli aiuti internazionali necessari per evitare la bancarotta, come ha ricordato il primo ministro Antonis Samaras. Le casse dello Stato, ha detto il premier, si prosciugherebbero entro la fine del mese e per il Paese sarebbe una “catastrofe”.
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