Palermo, arrestato l’uomo che fornì il tritolo per le stragi mafiose del ’92-’93
Con l’accusa di avere fornito l’esplosivo per le stragi mafiose del 1993, ma anche per la strage di Capaci del 23 maggio del 1992, la Dia ha arrestato su ordine del gip del Tribunale di Firenze, un pescatore di Santa Flavia, piccolo centro sul mare del palermitano.
Si chiama Cosimo D’Amato, ha 57 anni. D’Amato è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, condannato per le stragi mafiose del ’92. Ad accusare il pescatore è stato il neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ex uomo di fiducia dei boss di Brancaccio.
L’arresto è avvenuto ieri nell’ambito delle indagini relative alle stragi mafiose avvenute a Firenze, Roma e Milano negli anni 1993-94. Ad eseguirlo sono stati gli agenti del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Firenze. L’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Firenze, Anna Favi.
D’Amato è ritenuto responsabile di aver fornito, in modo continuativo, come si legge nell’ordinanza del gip, ingenti quantitativi di tritolo ricavati dal recupero in mare di residuati bellici, successivamente utilizzati dai commandi mafiosi per le stragi di Roma, in via Fauro (14 maggio 1993), a Firenze, in via dei Georgofili (27 maggio 1993), a Milano, in via Palestro (27 luglio 1993) e a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano e in via San Giorgio al Velabro (28 luglio 1993). D’Amato è accusato anche di aver preparato il tritolo per il fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma (23 gennaio 1994).
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